di Erika Noschese
Tutti contro Claudio Tringali. Non è andato nel migliore dei modi il primo consiglio comunale per l’assessore alla Sicurezza e alla Trasparenza del Comune di Salerno, Claudio Tringali, preso di mira soprattutto dai consiglieri di opposizione. È il caso di Roberto Celano che non le ha mandate a dire all’ex procuratore di Salerno, artefice dell’arresto di Vincenzo Giordano, il sindaco gentiluomo: “Fossi in lei avrei delle rimostranze”, ha dichiarato Celano nel corso del suo intervento. Ma non è tutto. Il capogruppo di Forza Italia ha inoltre ricordato all’assessore di non dover fare affidamento sul collega Franco Roberti, in Regione Campania per volontà del governatore De Luca. Dopo una serie di accuse, l’assessore Tringali – attraverso i suoi canali social – si difende dalle accuse e ribadisce che, con la delega alla Sicurezza e alla Trasparenza, tra i suoi compiti non rientrano la verifica e tantomeno il controllo di legittimità o di legalità sugli atti della Pubblica Amministrazione. “A Salerno per la prima volta è stato istituito l’Assessorato alla Trasparenza che di recente mi è stato affidato. In relazione alle funzioni ritenute proprie di questo Assessorato emerge la necessità di un chiarimento in ordine alla natura ed ai compiti specifici dell’Assessorato alla Trasparenza – ha dichiarato l’assessore Claudio Tringali – Le funzioni di tale Assessorato consistono nel garantire, favorire ed incrementare forme diffuse di controllo pubblico e sociale sull’attività amministrativa del Comune attraverso la massima pubblicità di atti, documenti, informazioni, dati specifici di pubblico interesse che vanno dall’uso delle risorse pubbliche alle modalità con le quali l’Amministrazione agisce per raggiungere le finalità prefissate. Grazie al web, ai siti istituzionali ed ai social oggi la circolazione delle informazioni è più semplice ed ampia, ma non basta. In questo contesto l’Assessorato ha il ruolo di mettere in campo tutte le possibili azioni dirette a fornire il massimo di chiarezza e di visibilità ad ogni atto ostensibile dell’Ente Comunale, eliminando ogni possibile zona d’ombra al fine di mettere i cittadini in condizione di conoscere appieno l’operato dell’Ente ed anche di interloquire nei modi propri rendendo effettivo il senso di cittadinanza attiva. La trasparenza è per giunta una fondamentale precondizione ed una fedele alleata nella lotta alla corruzione e all’illegalità amministrativa in quanto consente (delibera di Giunta comunale n. 67 del 23/03/2021) “l’accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sul sito istituzionale, delle informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione, degli indicatori relativi agli andamenti gestionali all’utilizzo delle risorse per il perseguimento delle funzioni istituzionali e dei risultati dell’attività di misurazione e valutazione”. Da qui il chiarimento sui suoi compiti: “È pertanto di tutta evidenza che tra i compiti dell’Assessore alla Trasparenza non rientrano la verifica e tantomeno il controllo di legittimità o di legalità sugli atti della Pubblica Amministrazione come più volte si è erroneamente sostenuto e che i rilievi, le osservazioni ed ogni altra contestazione in relazione all’attività amministrativa dell’Ente non attengono alle competenze di quest’Assessorato che non è una struttura di controllo dell’operato degli organi amministrativi comunali e che, ove li accogliesse, si renderebbe autore di una condotta illecita”, ha poi aggiunto l’ex presidente della Fondazione Menna.