Stasera, alle ore 20, concerto finale della prima masterclass internazionale nel convento di San Francesco D’Assisi, con i maestri Sebastien Jacot, Domenico Orlando e Calogero Palermo, che siederanno a leggio con i corsisti, interpretando pagine di Mozart e Cimarosa
di Olga Chieffi
La prima masterclass internazionale , dedicata interamente al mondo dei legni, vivrà stasera, alle ore 20, nel convento di San Francesco D’Assisi, ospiti del Padre Guardiano, Corrado Sica, in Bracigliano, il suo concerto finale. Per tre giorni, oltre sessanta ragazzi hanno lavorato con il I flauto Sebastien Jacot, eclettica figura, essendo anche sassofonista e pattinatore sul ghiaccio, e il I oboe Domenico Orlando, un’eccellenza della scuola salernitana di fiati, dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia, l’orchestra cittadina più antica del mondo fondata nel 1743, e con il I clarinetto della Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, Calogero Palermo, un suono sempre in difesa della bellezza della pagina. Lo strumento musicale, quale educatore di umiltà, confidente e interprete dell’arco della vita, fonte di serenità, è un assunto universale che dovrebbe attraversare la formazione di tutti i giovanissimi. E’ stata questa una tre giorni davvero intensa e speciale per i giovani strumentisti che hanno avuto così modo di confrontarsi con tre prime parti che portano la scuola italiana e il magistero francese dei propri strumenti in giro per il mondo, invitati dal percussionista Ferdinando Sarno, dagli oboisti Luigi De Nardo e Giovanni Borriello e dal clarinettista Francesco Pio Ferrentino, dell’Associazione Centro Studi Mousikè. La serata, che giunge a conclusione della I edizione della masterclass, un’avventura in primo luogo interiore, ricca di esperienze intense e varie, come può esserlo la vita, vedrà un ensemble diretto da Calogero Palermo, composto da tutti i partecipanti ai corsi, quindi clarinetti, flauti e oboi, dividere il leggìo con i propri maestri, rendendo l’esperienza ancor più entusiasmante e vivificante. Il programma verrà inaugurato con l’esecuzione di una speciale trascrizione dei divertimenti di Wolfgang Amadeus Mozart, dell’opera K439/b, nati per tre corni di bassetto, intorno al 1783, per suggellare l’amicizia con Anton Stadler, che Mozart aveva conosciuto a Vienna nei primissimi mesi dopo il suo trasferimento dalla città natale, Salisburgo, nel 1781, il quale aveva un fratello minore, Johann, anche lui clarinettista, che sovente partecipava alle esecuzioni di musiche che, come nel caso di questi Divertimenti, che richiedono l’intervento di due o più clarinettisti, riconducibili alle fantasiose reunion musicali a casa Jacquin, che porteranno, poi, Mozart, alla ricerca della “luce” nella “Musica funebre massonica”. Tutti e cinque i divertimenti sono in si bemolle maggiore; solo pochi movimenti sono in altre chiavi. Articolati in più movimenti, secondo il principio della varietà, dell’alternanza lento-veloce, con un occhio di riguardo per le cadenze della musica di danza; sono pagine piacevoli e geniali, semplici e complesse ad un tempo. Appartengono all’eredità musicale dell’ultimo Mozart, al suo sorriso delicato e struggente, alle sue armonie eterne, alla semplicità che è quella della perfezione. Piccola stella della serata sarà il giovanissimo oboista Salvatore Ruggiero, da Airola, a 12 anni già primo oboe della Junior Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, il quale eseguirà il concerto per oboe, supportato dall’ ensemble della masterclass, forse il più celebre del quale tutti ricordano l’andante iniziale, tratto da una sua sonata in do minore per tastiera, e la sua intensa Siciliana. Musica che è caratterizzata dalla ricerca esemplare di trasparenza del suono e per quella tipica freschezza e spontaneità dell’invenzione melodica a cui il compositore ci ha abituato nelle opere per il teatro. Sullo sfondo è sempre presente la raffinata sensibilità timbrica che rende altamente comunicativi i messaggi musicali, esaltata e mai svilita dalla linearità della scrittura cimarosiana, espressione armonica delle inesauribili bellezze che ci circondano. In queste pagine vi è da ammirare sia la semplicità aurea, di idee e forme liberamente condotte, getti spontanei d’ispirazione e voli di fantasia, felici ardimenti e in tutto e sempre una sicurezza indefettiva, in un periodare amabilmente melodico.