Traffico illecito di rifiuti, non solo la Tunisia. Nel mirino anche Spagna e Bulgaria - Le Cronache
Cronaca

Traffico illecito di rifiuti, non solo la Tunisia. Nel mirino anche Spagna e Bulgaria

Traffico illecito di rifiuti, non solo la Tunisia. Nel mirino anche Spagna e Bulgaria

Non solo la Tunisia: cessione di due autorizza- in sintesi, ricavi milionari. pronti a replicare zioni rilasciate dall’Uod Le quattro spedizioni dal- lo stesso schema, di Salerno della Regione». l’Italia alla Tunisia finite «utilizzando gli stessi pre- Non a caso, per l’accusa, nel mirino dell’Antimafia supposti», con la Spagna. scartata la Calabria, gli in- di Potenza, risalgono al Dal faldone dell’inchiesta dell’Antimafia di Poten- za, a coordinare le indagi- ni svolte dai carabinieri, il Procuratore distrettuale Francesco Curcio ed il So- stituto procuratore Vin- cenzo Montemurro, emer- gono ulteriori dettagli sul «preoccupante scenario di traffico illecito transfron- taliero di rifiuti» in par- tenza dall’Italia. dagati, «decidevano di “scegliersi” un ufficio re- gionale diverso, consape- voli che la pratica per la spedizione dei rifiuti in Tunisia avrebbe avuto un esito positivo certo pre- sentando istanza presso la Regione Campania». 2020. Con una nota del settem- bre del 2022, i Noe Cara- binieri di Salerno, segna- lavano all’Antimafia di Potenza come la Maranta Srl, «società che ha sosti- tuito la Palmeco Srl», ov- vero società «interposta sempre dai Palmieri alla Palmeco Srl», «ha presen- tato alla Uod di Salerno della Regione Campania analoga richiesta per spe- dire in Spagna, i rifiuti aventi codice Cer 191212 prodotti dalla Sra Srl, uti- lizzando gli stessi presup- posti di quelli spediti in Tunisia, vale a dire per un asserito recupero di mate- riale che invece dall’im- pianto in cui sono stati prodotti non è possibile operarlo» Lo smaltimento in Spa- gna, sarebbe stato finaliz- zato al riciclo di rifiuti non più recuperabili poichè , come nel caso tunisino, l’unica loro corretta desti- nazione non poteva esse- re altro che la discarica o l’incenerimento. «E questo – hanno ag- giunto gli inquirenti sulla segnalazione della Spagna – senza contare i prece- denti traffici con la Bul- garia e il tentativo di esportazione in tale paese della stessa tipologia di ri- fiuti poi esportati in Tuni- La «truffa alla Totò»: per il castello accusatorio, il gruppo formato da Alfon- so ed Antonio Palmieri, ri- tenuti gli organizzatori e gli artefici della condotta criminale, con Antonio Cancro, «la Sra, il pro- prietario è Alfonso, io so- no l’Amministratore è ve- ro ma sono la testa di le- gno», operava in Italia ed il gruppo Casadonte-Nou- reddine operava in Tuni- sia. La Sviluppo risorse am- bientali (Sra) Srl di Polla ha trasferito in Tunisia, 7mila e 891 tonnellate di spazzatura. Rifiuti anche «urbani tal quale con la presenza di consistenti frazioni di rifiuti sanitari», più imballaggi multimate- riale provenienti perlopiù da comuni delle province campane e lucane. I 282 containers, partirono dal porto di Salerno per esse- re destinati alla società tu- nisina Soreplast Suarl. La Soreplast, sulla carta, doveva ricevere i rifiuti per trattarli recuperando la plastica, ma la Soreplast di Sousse era una sorta di “scatola vuota” sprovvista anche dei mezzi operativi. I documenti falsi come premessa, l’ok del com- petente ufficio regionale come via libera all’opera- zione. L ’operazione, alta- mente speculativa data la possibilità di “liberarsi” così dei rifiuti «a un prez- zo 4 volte più basso» di quanto corrisposto per il loro smaltimento in Italia: sia». Da questi ed altri dettagli, gli inquirenti hanno de- dotto il «notevole poten- ziale criminogeno dei principali indagati italia- ni, Casadonte, Cancro, Tommaso ed Alfonso Pal- mieri, che risalendo nel tempo si sono resi re- sponsabili di condotte de- linquenziali, capaci di ri- prodursi con immediata e veloce sequenza attuativa anche in altre occasioni a distanza di tempo e con altri corresponsabili». Eliminato un Paese ester- no, pronto un altro. Così come per le società: pronti un’altra. Nel maggio del 2021 la Sra concesse in affitto i principali rami d’azienda a favore della Gf Scavi Srl. La cessione, poi, si svilupperà in seguito, man mano che il rischio di pos- sibili provvedimenti abla- tivi dell’Autorità giudi- ziaria diventava più con- creto. Dopo un atto intergrativo, ancora nel 2021, nell’ot- tobre del 2022, la Sra tra- sferì «definitivamente» l’azienda alla Gf Scavi Srl, «società apposita- mente rilevata dal cogna- to Antonio Russo». La realizzazione del traf- fico illecito organizzato di rifiuti, come ricostruito dalle indagini, non avreb- be potuto avere luogo sen- za la produzione di docu- mentazione falsa da parte della Sra Srl con stabili- mento a Polla e l’utilizza- zione di atti falsi mate- rialmente formati in Tu- nisia. La Gf Scavi Srl, uno «schermo societario» poi- chè, per l’accusa, gli ef- fettivi gerenti erano Al- fonso e Tommsao Palmie- ri in luogo dei titolari del- le quote di partecipazione al capitale sociale della Gf, vale a dire Antonio Russo, «cognato di Pal- mieri Tommaso e zio di Palmieri Alfonso» e Nun- zia Russo, «moglie di Pal- mieri Tommaso e genitri- ce di Palmieri Alfonso». Il gruppo era capace di «riprodursi con immedia- ta e veloce sequenza at- tuativa». L ’ingente traffico illecito, però, è stato reso possibi- le anche grazie alla «con- Tunisia, Spagna o Bulga- ria, così come Palmeco, Sra, Gf Scavi: non i nomi importanti, ma lo schema. F. MOL