Dopo gli arresti domiciliari decisi per 3 indagati, arriva il giudizio immediato a carico di 4 persone accusate di un giro di prostituzione tra Salerno e Scafati attraverso i centri massaggi. Su richiesta del pm Federica Miraglia, i 4 dovranno presentarsi in aula a Nocera Inferiore il prossimo 18 settembre davanti ai giudici del collegio. Probabile i riti alternativi come l’abbreviato. La Suprema Corte aveva respinto l’istanza dei difensori per i quali era stata eseguita dalla Guardia di Finanza la misura cautelare degli arresti in casa per 3 indagati. Il quarto invece, una donna, affronta il processo a piede libero. infatti, il giudice nocerino Giovanni Pipola aveva revocato la misura cautelare a carico della donna (la segretaria) assistita dall’avvocato Nicola Melchionda. Secondo il prospetto accusatorio, le prestazioni sessuali avrebbero superato i 100 euro più gli extra. L’accusa per tutti è di sfruttamento della prostituzione. Un esposto partito da Scafati e arrivato fino a Salerno aveva portato sotto la lente della procura di Nocera Inferiore i presunti responsabili di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Avrebbero in gestione centri massaggi dove al loro interno l’attività principale sarebbe quella del sesso. Due donne e due uomini sotto accusa: marito e moglie di Scafati e Pompei, la segretaria di Salerno e un quarto uomo napoletano. Prima di Natale c’erano stati gli interrogatori precautelari, come previsto dalla recente legge Nordio, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Nocera Inferiore che poi aveva respinto la richiesta di misure afflittive. Inchiesta affidata ai finanzieri della Compagnia di Scafati che avevano dato seguito al decreto di perquisizione dei locali attenzionati e al sequestro dei dispositivi informatici dei presunti responsabili. Era stato requisito anche del denaro contante, cifra vicina ai 3mila euro, custodito in una cassaforte. L’indagine era stata avviata a febbraio 2024 a Scafati e Salerno dove sono ubicati due centri massaggi, all’interno dei quali sarebbero state offerte anche (e soprattutto) prestazioni di natura sessuale. La fitta clientela sarebbe stata attirata da annunci inseriti su internet e pagine web. L’attività di Salerno si trova nella zona del Carmine, all’atto del blitz di gennaio chiusa per ristrutturazione. Una denuncia arrivata via Pec, spedita ai finanzieri della Compagnia scafatese- con allegate foto del via vai-aveva dato il via libera alle indagini dei baschi verdi e della Procura di Nocera Inferiore per portare alla luce il giro di prostituzione all’interno dell’attività del wellness di Scafati e di Salerno (entrambe nel centro cittadino). Riscontri poi sarebbero avvenuti attraverso telecamere nascoste, utili a riprendere le attività del centro scafatese, installate nei luoghi del sesso. Da lì la scoperta, ulteriore, di un altro centro a Salerno, dove si sarebbe praticata la stessa attività a sfondo sessuale. I prezzi seguivano quelli che vengono puntualmente indicati sui siti specializzati, in rete, a partire dai 100 euro più extra a secondo dei gusti della clientela proveniente da ogni angolo della provincia e dal capoluogo. Ora per una donna di 55 anni di Pompei e un 57enne residente a Scafati (marito e moglie), quindi un 45enne di Napoli e la stessa segretaria è stato fissato il processo con giudizio immediato il prossimo 18 settembre a Nocera Inferiore,





