di Giovanni Falci
Voglio subito premettere, a scanso di equivoci e a scanso di querele, che quello che mi accingo a scrivere e commentare è un gioco che non ha nulla di ufficiale e benchè mai valore di denuncia di fatti penalmente rilevanti.
In sintesi la mia non sarà la diffusione di una notitia criminis ….. o quasi, solo perché le mie riflessioni, sicuramente oggettive, non rientrano in figure tipizzate di reati (peccato).
Chi è della mia generazione ha conosciuto le indagini del Procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, che era abituale e avvezzo a “aprire fascicoli di indagini” sui più disparati temi di interesse collettivo.
Ricordo le sue inchieste sulla Sperimentazione del Metodo Di Bella, sulla cd Mucca pazza, sull’ Eternit, sulle Cellule staminali, e, per entrare in argomento più vicino alla mia parodia, i casi Calcio e Sla e l’indagine sul presunto abuso di farmaci nel calcio italiano. Ebbe il merito di aprire un fascicolo per indagare sulle morti sospette nel mondo del calcio, onde stabilire se vi potesse essere una connessione tra esse ed i farmaci che in quel periodo (prevalentemente negli anni settanta) venivano somministrati agli atleti.
Rimpiango quel periodo e quel magistrato perché oggi potrebbe aprire il Fascicolo INZAGHI E SIMY IN FRODE AI TIFOSI DELLA SALERNITANA E PIÙ IN GENERALE AL MONDO DEL CALCIO.
Chi ha avuto, come me, la sfortuna di assistere alla partita Salernitana Genoa di domenica 21 gennaio, e per di più pagando 20 euro di biglietto ridotto over 65, non può che rimanere esterrefatto nel vedere che c’è una persona come Simy che viene pagato per svolgere un lavoro in quel modo; e, ancora, che c’è una persona come Filippo Inzaghi che viene pagato per scegliere di far scendere in campo un simile calciatore.
E’ un’offesa per chi paga il biglietto vedere quello squallore.
E’ un’offesa per chi lavora duramente, per chi tira avanti da disoccupato, vedere quello spettacolo immorale.
BASTA!
L’affetto, la “fede”, l’amore ha un limite. Simy e Inzaghi lo hanno superato.
O loro o noi allo stadio. C’è chi ha pagato per molto meno.
Inzaghi vada subito a casa: chiunque in panchina ma non pagate più quell’incapace.
Non fa errori ma volontariamente aggroviglia la situazione.
Simy non può giocare neanche sulla spiaggia tra scapoli e ammogliati.
Se non lo vedi sei in mala fede.
Inzaghi non è un allenatore, meglio senza centravanti che con Simy.
Per me è difficile avere questo sentimento verso Inzaghi.
Chi mi conosce sa della mia fede rossonera, milanista fin dal 1963, e quindi sa quanto abbia goduto di quel calciatore, ma come allenatore è veramente inadeguato.
Sia ben chiaro, nessuno deve saper giocare al calcio o sapere allenare una squadra di calcio, ma se da queste attività, da queste occupazioni derivano guadagni, introiti, la cosa diventa sicuramente disonesta.
E’ difficile riuscire a comunicare quello che ho visto.
Ci vorrebbe una Simy Cam per seguire ogni singolo movimento in campo di quel calciatore, dallo stop del pallone al colpo di testa, e, perché no, anche quando non è propriamente in azione e cammina per il campo.
Lo stop di stinco è inconcepibile soprattutto quando è ripetuto e sistematico come nel nostro caso.
Il colpo di testa, in tutto il mondo, dall’oratorio al Maracanà, si fa, con la palla alta, saltando: Simy abbassa la testa quando la palla gli si sta avvicinando al capo.
Non è una questione di forma, di età o altro; ci sono cose che non si dimenticano mai come nuotare, andare in bicicletta, sciare e, anche stoppare il pallone.
Ancellotti a oltre 60 anni ha stoppato un pallone giunto nei pressi della sua panchina al Bernabeu con giacca e cravatta e con 20 chili di sovrappeso, perché è stato un calciatore.
La forma è sicuramente importantissima, ci mancherebbe; ma abbiamo visto proprio a Salerno un certo sig. Riberì che, ormai avanti negli anni arrancava dietro l’avversario, non lo superava con i guizzi di una volta, ma, viva dio stoppava il pallone, se lo faceva dare, lo smistava, calciava; Simy invece niente!
E allora tornando alla famosa e fantastica e fantasiosa indagine alla Guariniello, come mai avviene questo scandalo, questo orrore?
Ben 5 allenatori non hanno mai utilizzato quel centravanti, a volte non lo hanno portato neanche sul pullman della squadra e ora con Inzaghi è TITOLARE?
Nell’ordine: Castori diceva che lo “stava attendendo” perché era ancora fuori forma e gli preferiva Djuric; Colantuono non lo ha mai schierato; Nicola lo ha fatto dare in prestito perché non rientrava nei suoi “schemi” (frase elegante e diplomatica).
A Benevento 22 partite, 0 gol, 0 assist, 0 cartellini gialli, 0 cartellini rossi.
Ritorno a Salerno e ripartenza con guida Paulo Sousa che anche per quest’anno ha ridetto “non rientra negli schemi” (meno male perché non ho corso il rischio di vederlo in campo neanche in panchina).
A Parma 12 presenze e anche 1 gol (pazzesco!).
Ritorno a Salerno e fuori rosa con Sousa per poi essere il Titolare di Inzaghi.
ECCO L’INDAGINE!
I reati (e lo ripeto ancora, qui non si parla di questo!) sono di due tipi: colposi e dolosi.
Un fatto illecito può essere il frutto di un errore dovuto a negligenza, imperizia o imprudenza, quindi colposo, oppure può essere voluto con coscienza e volontà e allora è doloso e perciò più grave.
Ci sono casi in cui la giurisprudenza si è dovuta destreggiare nel trovare il confine, tra la colpa e il dolo per poter configurare un reato invece che un errore.
Il caso più famoso è stato quello dell’abuso d’ufficio, reato oggi molto di moda e sul viale del tramonto che si realizza quando un pubblico ufficiale violando una norma favorisce qualcuno (spiegazione molto alla buona).
Se la violazione della norma è avvenuta per colpa il reato non sussiste se invece avvenuta con dolo, con volontà addirittura intenzionale, allora il reato si consuma.
E allora i Giudici cosa hanno inventato come criterio di valutazione della prova dell’elemento intenzionale della violazione?
Hanno coniato il termine di “MACROSCOPICA”.
La violazione macroscopica della norma da parte del Pubblico Ufficiale determina la prova che egli ha VOLUTO commettere la violazione e quindi ha consumato il reato.
Nel nostro caso come possiamo definire le due “MOSSE” di Inzaghi nel match con il Genoa?
Simy titolare e sostituzione di Tchaouna con Ikwuemesi al fianco di Simy inamovibile e, aggiungo, anche immobile in tutto e per tutto.
NON È UN ERRORE, È UNA MACROPOSCOPICA VIOLAZIONE DI BUON SENSO E DI RAGIONEVOLEZZA.
Simy non può giocare neanche sulla spiaggia tra scapoli e ammogliati.
Se non lo vedi sei in mala fede.
Ecco perché dico scherzosamente che ci vuole una INDAGINE per scoprire cosa c’è sotto. Sicuramente qualcosa di ILLECITO. Sicuramente è una situazione in frode dei tifosi.Sia ben chiaro Ikwuemesi non è che sia un fuoriclasse ma per lo meno corre, e corre in maniera normale muovendo le gambe; salta, cerca di fare pressing sul difensore con risultati scarsissimi, ma per lo meno si muove; Simy no.
E poi Tchaouna è l’unico calciatore di prospettiva arrivato a Salerno, giovane, dinamico, tecnicamente affidabile; sa stoppare il pallone, salta l’avversario o per lo meno lo punta, dialoga con i compagni palla a terra e viene escluso a vantaggio di Simy?
In Italia, si dice, siamo tutti allenatori, è vero, ma qui si è superato il limite difronte a quello scempio di domenica.
Parlo a nome di tutti gli appassionati di calcio, tifosi di qualsiasi squadra, perfino della ……., non lo meritiamo uno spettacolo del genere compiuto da gente che ci guadagna, che percepisce lo stipendio per questa attività.
Si dice sempre che nel mondo del calcio circolano troppi soldi, che è immorale sentire parlare di quelle cifre stratosferiche che guadagnano gli addetti ai lavori, calciatori in primis; ma quel giro, quei capitali creano altra ricchezza, sono economia che va avanti. Qui invece, nel nostro caso è un’economia in perdita, è una bancarotta, è una spesa che porta al deficit e quindi al fallimento.
Si deve retrocedere perché è previsto dalle norme regolamenti che tre squadre retrocedono in B, ma questo deve avvenire sul campo, attraverso il gioco, non può essere il frutto di scelte MACROSCOPICAMENTE sbagliate. Lì non c’è scusante.
Avrei voluto finire con una battuta di spirito su Gigi Riva, ma il solo pensiero di dover accomunare il suo nome a quello che ho visto domenica mi ha fatto desistere per ossequio a una leggenda non del calcio italiano, ma mondiale.
Concludo, allora con una riflessione della tradizione spirituale indiana che dedico a tutti i tifosi della Salernitana:
“Se hai l’impressione di aver perso tutto, ricordati che gli alberi perdono le foglie ogni anno, ma restano in piedi in attesa di giorni migliori.”
Aggiungo solo che se restassero Inzaghi e Simy quegli alberi non vedrebbero giorni migliori neanche la prossima primavera.
Comunque forza Salernitana e salviamoci anche questa volta.
continua a pag. 8