di Red.Cro.
Sono giorni di pausa e riflessione politica nell’Agro nocerino. Almeno fino a gennaio prossimo nessuno si azzarderà a muovere una foglia rispetto agli schieramenti attuali considerate le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale e la preparazione per le liste alle elezioni europee. Riflessione, ma non certo immobilismo. Voci di movimento dietro le quinte ci sono, eccome! Tutto avviene però non solo in gran segreto, ma con l’impegno a rivedersi dopo le festività natalizie quando le strategie saranno più chiare e quando gli esclusi potranno formare un cartello unico contro i potenti di turno di tutti gli schieramenti. Refrattari a questo ragionamento sono chiaramente i grillini per natura e per codice interno non possono muoversi granché, anche perché sarebbe praticamente inutile. A sinistra come a destra, invece, nell’Agro nocerino le fronde interne al centrosinistra nascono come funghi e anche quelle interne al centrodestra che tendono a riunirsi intorno a Gambino, per il momento, in attesa di vedere la strada che sceglierà Manlio Torquato. Bottone, Canfora e Cuofano al memento sono fuori gioco per l’imminenza delle campagne elettorali nei loro rispettivi comuni ma torneranno in gioco l’anno successivo per la partità più delicata: quella per le regionali. Un fuoco che cova sotto la cenere e che in tutti i casi non rappresenterà la realtà delle forze in campo. I tre comuni, infatti, insieme, superano i centomila abitanti e fare i conti senza quasi un terzo della popolazione dell’Agro non assicura nessun risultato vincente per coloro che intendono rappresentare il territorio a nord del comune capoluogo. Lo sa bene Torquato che ancora non si è espresso verso alcuna direzione, almeno ufficialmente, ma che ha sotterrato sotto un pozzo petrolifero la tensione con il suo collega di Nocera Superiore. E’ chiaro che Torquato mira a costituire un asse forte con il sindaco dell’altra Nocera, tanto, poi, il resto verrà da solo. Il Pd a Nocera Inferiore appare sempre più debole, ma pure a Pagani ad Angri e anche a Scafati che andrà alle urne ma dove ha perso Cucurachi e non ha, eccetto Michele Grimaldi, altri nomi su cui puntare per la carica di sindaco. Canfora avrà il suo da fare per dividere il centrodestra unito che potrebbe minare seriamente la sua rielezione. I sarnesi sono scontenti di un sindaco a mezzo servizio come lo è stato Canfora nel periodo della presidenza della Provincia e non è escluso che nel segreto delle urne facciano pesare questa delusione. Restano Castel San Giorgio, Siano, Roccapiemonte che insieme rappresentano oltre trentamila abitanti e poi c’è l’incognita Servalli a Cava de’ Tirreni. Cosa farà il sindaco metelliano? E’ lui l’unico vero antagonista di Torquato capace di penetrare nell’Agro nocerino specialmente a Nocera Superiore la cui zona nord oramai conta circa l’80% di residenti provenienti da Cava de’ Tirreni, e a Roccapiemonte e Castel San Giorgio dove i sindaci sono da tempo suoi amici e per i quali si è speso durante le loro campagne elettorali. Insomma zitto zitto Servalli potrebbe far valere un peso niente affatto inconsistente. Al momento Servalli tace, ma il vento proveniente da Cava è l’unico in grado di impensierire Torquato. E nella valle Metelliana il sindaco di Nocera Inferiore non ha molte frecce nel suo arco.