Teatro Verdi, presentato ufficialmente il cartellone lirico dal DirectOren - Le Cronache

Di Olga Chieffi
Presentazione del nuovo cartellone lirico, alquanto seriosa, ieri mattina, al massimo cittadino, alla presenza del Sindaco Enzo Napoli e del segretario artistico Antonio Marzullo che ha lanciato la campagna abbonamenti già da lunedì 11 marzo, per i vecchi abbonati mentre i nuovi dovranno attendere il 2 aprile, non foss’altro per il nuovo soprannome che il Maestro Daniel Oren ha inteso appiopparsi da solo: “DirectOren”. Il Maestrissimo infatti, non è solo direttore musicale, ma anche artistico, e ha inteso imporre con questo nomignolo il suo doppio ruolo, andando a presentare un cartellone, ad oggi monco della stagione concertistica e almeno di altri due titoli operistici, che stando alle indicazioni potrebbero essere Nabucco e Norma per andare a coprire l’enorme vuoto che andrebbe da maggio a novembre. Tanti giovani in sala e il 10 aprile si inizierà proprio da loro con il titolo inaugurale non solo della stagione ma anche del progetto educational con tre matinée dal 10 al 12 aprile e quindi il serale dal 13 al 14 aprile, il musical, “My Fair Lady”. La favola più rappresentata e premiata al mondo torna finalmente in Italia e si annuncia come l’evento teatrale delle prossime stagioni. Il capolavoro di Lerner & Loewe’s, si presenta in una luce del tutto inedita, attraverso le sue scene, i suoi protagonisti e il nuovo adattamento in italiano. Le canzoni, veri e propri diamanti incastonati nella storia della musica, ci fanno viaggiare in un sogno senza tempo. Le tematiche, legate al riscatto sociale, al diritto di amare, e al superamento di ogni tipo di barriere ne fanno uno spettacolo quantomai attuale. Serena Autieri, assoluta protagonista della scena del musical italiano, performer completa e travolgente, interpreta, in un magico connubio fisico e sentimentale, Eliza Doolittle, la povera fioraia che attraverso la sua determinazione e la sua sfrontatezza fa breccia nel cuore dell’ostico professor Henry Higgins interpretato splendidamente da Ivan Castiglione, sostenuta dalla direzione musicale del Maestro Enzo Campagnoli. Sarà poi il momento di Bohème, dal 26 al 28 aprile con Daniel Oren sul podio e un cast d’eccezione con Mariangela Sicilia nel ruolo della fioraia, e Giovanni Sala in quello di Rodolfo, una splendida musetta Hasmik Torosian, già ascoltata nel concerto di Capodanno Mario Cassi nel ruolo di Marcello, per la regia di Plamen Kartaloff. Bohème è una partitura in cui il nostro compositore per la prima volta e forse al grado più alto sperimentò la liturgia dell’opera svincolata dai propositi narrativi per accedere alla poetica dell’impressione e della reminiscenza. I personaggi corrono verso un destino che si precisa al di là dei loro appetiti sentimentali e si stagliano in un universo neutro, che è quello della giovinezza prima felice e poi sfiorita, vero simbolo dell’opera che trascina in posizione gregaria azione e personaggi stessi. Dal 17 al 19 maggio verrà rappresentata L’Italiana in Algeri, affidata alla regista Sarah Schinasi e al giovanissimo direttore Gaetano Lo Coco Quando Stendhal vide per la prima volta questo autentico capolavoro semiserio di Rossini, che lo musicò in 18 giorni quando aveva appena compiuto 21 anni, esclamò galvanizzato: «Questa musica non è altro che una follia organizzata e completa». Diventata emblema dell’intero teatro buffo rossiniano, è inappuntabile: la leggenda vuole che la trama sia ispirata a un fatto di cronaca: Antonietta Frapolli-Suini, formosa signora milanese, sarebbe stata rapita dai pirati algerini nel 1805, portata alla corte del Bey di Algeri Mustafà-ibn-Ibrahim, che sarà interpretato da Carlo Lepore, già conosciuto in città in veste di Don Pasquale, che si sarebbe perdutamente innamorato di lei, perché, come recita il libretto, le «femmine d’Italia son disinvolte e scaltre, e sanno più dell’altre l’arte di farsi amar». Mettendo in caricatura il dispotismo maschile con turbanti, babbucce a mezzaluna e ingenuità da «Pappataci», come aveva già fatto Mozart nel Ratto dal serraglio, Rossini e il librettista Angelo Anelli rappresentano il «flagel delle donne» Mustafà preso per il naso da Isabella, che avrà la voce di Elmina Hassan, livornese tutta d’un pezzo abilissima nel farsi ubbidire dagli uomini, che gli fa rimpiangere la disprezzata sottomissione delle donne arabe, mentre Taddeo sarà Marco Filippo Romano. L’unico concerto, per ora sarà un duo jazz formato da Eduardo De Crescenso voce e fisarmonica e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte dedicata alla tradizione musicale partenopea, con “Avvenne a Napoli”, previsto il 27 e il 29 maggio.
Il direttore del Conservatorio Martucci, il M° Fulvio Artiano ha annunciato il consolidamento della collaborazione con il teatro, iniziata col compianto Fulvio Maffia, stavolta per un Elisir d’amore. Gli ingredienti di questo magica mistura saranno in primis gli allievi dell’istituzione musicale e il coro, per la quale risalirà sul podio il direttore Jacopo Sipari di Pescasseroli, che farà ancora una volta dopo il successo di cavalleria Rusticana e Suor Angelica con Riccardo Canessa, del quale la mente è già divenuta un vulcano, per dirla col Figaro rossiniano. L’ opera donizettiana, prevede dal 5 al 7 novembre i matinée per le scuole prima di chiudere con le due repliche serali l’8 e il 10 novembre. Un capolavoro inossidabile l’Elisir, perfetto per un primo approccio all’opera, impreziosito dalle grandi arie Quanto è bella, quanto è cara, Chiedi all’aura lusinghiera, la Cavatina e la Barcarola di Dulcamara, fino a Una furtiva lagrima, divenuta una delle romanze più popolari del melodramma italiano di tutti i tempi. Finale natalizio, con il balletto Lo Schiaccianoci 4 e 5 dicembre per le scuole e 7 ed 8 dicembre per gli abbonati, con il ritorno dell’Opera di Sofia e le Etoile ospiti, Marta Petkova ed Emil Yordanov un sogno iniziatico quello di Clara che rispecchia il sogno di tutti noi, ragazzi e adulti, e sottolinea il confine tra realtà e immaginazione, invitandoci a riflettere, su quell’onda sonora di inimitabile bellezza firmata da Pëtr Il’ič Čajkovskij. Durante questo viaggio compie delle scelte anche quando queste sembrano contrastare con la società rappresentata dagli altri viaggiatori. E’ questa l’essenza de’ “Lo Schiaccianoci”: anche noi come Clara sogniamo un mondo migliore dove poter realizzare i nostri sogni e le nostre ambizioni. Finale di stagione affidato a Francesco Ivan Ciampa e Giandomenico Vaccari per Traviata, prevista dal 26 al 28 dicembre. Francesco Ivan Ciampa, sale sul podio dopo il successo della famosa Traviata del dollaro, del 2017 firmata da Pacini. Violetta, che avrà la voce di Irina Lungu, con al suo fianco l’Alfredo di Valentyn Dityuk e il Giorgio Germont di Simone Piazzola, nasce come simbolo di una esclusione e si attesta quel vessillo di rivolta; ma una cosa dev’esser subito chiara, cioè che l’unica trasmutazione di stato che questo personaggio può rivendicare è quello che le offre la musica, al di là di ogni compiaciuto engagement. Con l’integrazione finanziaria, andremo a scoprire il cartellone concertistico, nonché pare altri due titoli, che dopo le rivelazioni opere congelate con grande coro da parte del DirectOren, ci ha fatto pensare al Nabucco di Verdi e alla Norma di Vincenzo Bellini, che andrebbero ad arricchire l’importante anno musicale.