Andrea Pellegrino
Diminuzione dei ricorsi depositati nel 2017 e prevalenza dei ricorsi definiti rispetto a quelli introitati. Sono questi i dati principali emersi durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar di Salerno. Un 2017 che si è chiuso con 1408 decisioni rispetto alle 2317 dell’anno precedente; una flessione, questa, che si evidenzia anche per quel che riguarda il nu- mero delle ordinanze cautelari passate a 551 dalle 649 del 2016. Un lavoro fortemente condizionato dalla carenza di magistrati, problema ormai congenito che affligge il settore della giustizia amministrativa. A ri- marcarlo è stato il presidente della sezione distaccata del Tar salernitano, Francesco Riccio, nel corso della sua relazione: “La valutazione del lavoro è positiva – ha detto – ma non posso non rimarcare le carenze organiche che ci impediscono di arrivare, in prospettiva, nel giro di due o tre anni, ad avere l’azzeramento dell’arretrato. Questo porterebbe a dare una risposta precisa e immediata del giudice amministrativo. Purtroppo – ha amaramente constatato Riccio – la nostra realtà non è conosciuta come quella delle altre istituzioni pubbliche”. Un aumento, invece, si è registrato per quel che concerne il numero delle impugnazioni delle decisioni degli stessi giudici del Tar, con un incremento – rispetto al 2016 – di circa 7 punti.