Nuova inchiesta sulla sanità in Campania ed ancora arresti e perquisizioni nel capoluogo. Sono 10 complessivamente le misure cautelari eseguite, tra le quali l’arresto ai domicliari dell’avvocato Guglielmo Manna, il marito del giudice Anna Scognamiglio (che non figura in questa inchiesta), nome noto per essere stata coinvolta nelle indagini su presunte induzioni indebite alla vigilia della decisione sul l’applicazione della legge Severino al governatore Vincenzo De Luca.
Indagine di questa mattina con arresti e perquisizioni è diretta dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Enrica Parascandolo riguardano presunte tangenti pagate per appalti dell’azienda ospedaliera Santobono-Pausillipon.
All’obbligo di soggiorno nel comune di residenza Danilo Bernardi, già direttore divisone pubblico e poi divisione mercati internazionali della Manutencoop, mentre altri dirigenti della società sono indagati.
In carcere è finito l’infermiere Giorgio Poziello
In cinque ai domiciliari: oltre a Manna anche il dirigente Sicurezza, prevenzione e protezione del “Santobono”, Pasquale Arace, l’impiegato Gaetano Russo e Umberto Accettulo, direttore amministrativo dell’Adisu Orientale, Parthenope e Federico II e il geometra Pasquale Greco, coinvolti in altro filone dell’indagine, che prende in esame appalti di pulizia e facchinaggio presso gli istituti universitari.
Quattro sono all’ obbligo di soggiorno, fra i quali l’imprenditore napoletano Pietro Coci. Quest’ultimo, presentatosi spontaneamente in Procura il 19 maggio scorso confessò agli inquirenti di aver ricevuto da Poziello la richiesta di una tangente pari al 4% per l’aggiudicazione di un appalto