“Ho.me”: il fragile confine dell’ assodato
Di GEMMA CRISCUOLI Vigilare, vigilare di continuo. Gli stessi gesti (soffiare su una candela accesa nel medesimo modo per esprimere la necessità di nutrirsi, salutarsi disponendo le braccia in attente geometrie), gli stessi ritmi (la nervosa pulizia delle scarpe, l’elenco delle qualità delle balene con tono all’apparenza impersonale), addirittura lo stesso modo di comunicare […]
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