Sulle orme dei Focesi: gemellaggio tra il comune di Ascea e la turca Focea - Le Cronache
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Sulle orme dei Focesi: gemellaggio tra il comune di Ascea e la turca Focea

Sulle orme dei Focesi: gemellaggio tra il comune di Ascea e la turca Focea

di Arturo Calabrese

Ascea firmerà nei prossimi giorni un gemellaggio con Focea, in Turchia. Ad annunciarlo è il sindaco del Comune cilentano Pietro D’Angiolillo, presidente dell’Associazione dei Comuni del Cilento Centrale. Sia il Governo Italiano che le corrispondenti Istituzioni turche hanno approvato definitivamente il testo convenuto tra i due enti in questi mesi e rivisto opportunamente alla luce dei parametri definiti, in particolare, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La nota di approvazione è stata firmata e inviata al sindaco di Ascea e Presidente dal Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini.

La sottoscrizione ufficiale del gemellaggio potrebbe avvenire in occasione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico prevista a Paestum dal 27 al 30 di ottobre ed alla presenza di Fatih Gurbuz, primo cittadino del comune di Focea. L’accordo è l’inizio di un percorso nuovo che porterà il Cilento ad avvicinarsi ai territori turchi e viceversa, tant’è che l’obiettivo di D’Angiolillo, dal versante cilentano, è quello di aumentare il flusso turistico culturale sul territorio. L’idea di unire Ascea a Focea, ed ovviamente anche la città di Elea – Velia, nasce proprio dalla conoscenza delle radici che il sito archeologico ha con la città turca. I Focei, infatti, non solo costruirono città, oggi di grande interesse  archeologico, ma seppero valorizzare, anche culturalmente, i luoghi in cui si insediarono, diffondendo la loro cultura ed i loro saperi. «Parmenide, Zenone e la filosofia Eleatica ne sono un esempio vivo – spiegano dall’Associazione – che ancora oggi sollecita gli studiosi di tutto il mondo a ritrovarsi correntemente ad Ascea, presso la Fondazione Alario, a discuterne.  Ma va pure detto che se i luoghi, come il Cilento, non fossero stati così ricchi di biodiversità, di paesaggi così belli e variegati e di un clima così mite e la popolazione non avesse posseduto una cultura dell’accoglienza calorosa e profonda – aggiungono – non sarebbero stati certamente scelti da popoli come i Focesi, che in questa terra trovarono uno splendido luogo per porre fine al loro viaggio e per costruire il futuro».

Sul grande risultato raggiunto, interviene anche il sindaco D’Angiolillo, sempre in prima linea per la crescita e la valorizzazione del suo comune: «Questo risultato va attribuito alla scelta che i ventidue Comuni hanno fatto lo scorso anno, quando hanno deciso di fondare l’Associazione e sposare il modello dell’Organizzazione Territoriale, ed al lavoro tenace e competente della sua Segreteria, affidata al professore Renato Di Gregorio – afferma – il risultato è anche il frutto dell’impegno del gruppo di colleghi amministratori, che hanno fermamente creduto di perseguire una strategia di sviluppo territoriale con la forza delle proprie gambe, senza delegare ad altri il destino del proprio territorio. Naturalmente – argomenta un entusiasta D’Angiolillo – i due Comuni gemellati e il territorio intercomunale di cui sono entrambi espressione hanno in mente ben altro. Lo si legge già nelle premesse del documento di gemellaggio che hanno condiviso e che si apprestano a firmare. I due territori vogliono, infatti, condividere con comprensori di altri Paesi Europei la storia comune che li contraddistingue». D’Angiolillo, nella sua idea, apre molto gli orizzonti della cosa: «Il grande risultato ottenuto – ragiona – è stato salutato con soddisfazione da tutti e ventidue i restanti sindaci dell’Associazione dei Comuni del Cilento Centrale, in quanto apre una prospettiva concreta  sul turismo culturale a livello mondiale a vantaggio dell’intero territorio che loro circoscrivono. In questa prospettiva, i Comuni stanno, parallelamente, censendo tutto il patrimonio culturale, materiale e immateriale, di cui dispongono per costruire un’offerta di territorio che sarà sempre più evidentemente riconosciuta e valorizzata e quindi attrattiva per un turismo di qualità e non più solo stagionale.  Ne guadagneranno – conclude il sindaco – peraltro le aree interne, che hanno un patrimonio molto ancora da evidenziare e raccontare». Importante da sottolineare è l’area che l’Associazione copre, comprendente ben ventitre comuni dal mare alla montagna: Ascea, Campora, Cannalonga, Casal Velino, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Cicerale, Gioi, Lustra, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Monteforte Cilento, Novi Velia, Omignano, Orria, Perito, Prignano Cilento, Salento, Rutino, Sessa Cilento, Stella Cilento, Stio e Vallo della Lucania.