La quotidianità scolastica non sarà più la stessa per il liceo “Severi” di Salerno. All’indomani dell’improvvisa scomparsa di Rosario Siniscalco, da oltre trent’anni custode dell’edificio scolastico di via Gabriele D’Annunzio, il tempo sembra essersi fermato per docenti, studenti e personale amministrativo. «Rosario era il pilastro portante del nostro liceo, Rosario era il liceo “Severi”». Sono le parole del diciottenne Ortensio De Martino, tra i tanti studenti vestiti di nero nella giornata di ieri, a simboleggiare il grave lutto che ha colpito la scuola. «E’ stato uno shock apprendere la notizia della sua scomparsa. Rosario abitava accanto allo stabilimento scolastico. E’ stato un punto di riferimento per generazioni e generazioni di studenti». Alle ore dodici, un minuto di silenzio per ricordarlo. «Era un compagno di scherzo e di calcio. Spesso si intratteneva con noi studenti per commentare le ultime partite della Salernitana». Saranno proprio i ragazzi dell’”Uomo bandiera” (questo il soprannome di Siniscalco) ad omaggiare la sua memoria nel corso del match di questo pomeriggio all’Arechi contro il Perugia. «Porteremo lo striscione allo stadio così potrà partecipare alla partita». Accanto a Rosario, anche il ricordo di altri due tifosi granata scomparsi prematuramente: la quindicenne Melissa La Rocca e il ventiduenne Antonio Liguori. Ma prima, l’ultimo saluto a Siniscalco presso la chiesa del Cuore Immacolato in via Madonna di Fatima. Il rito funebre sarà celebrato questa mattina alle ore 10.30. “Trent’anni fa sei arrivato al liceo ‘Severi’ e sei stato sempre presente, puntuale, attento e cordiale con tutti, specie con gli studenti che hai sempre considerato tuoi figli, quei figli che oggi piangono te Rosario, perché sanno di aver perso un punto di riferimento, un caro amico adulto pronto a risolvere ogni problema”. E’ il messaggio di cordoglio del dirigente scolastico, Barbara Figliolia. “Hai gioito per i nuovi iscritti, per il nuovo campo di calcio, per tutti i nostri successi e ti sei battuto con noi nei momenti di difficoltà. Hai condiviso con noi frammenti della tua vita personale, e ci hai riempiti di limoni , melograni e ‘cannolicchi’”. E poi: “Le tue ultime parole sono state “ci vediamo domani”. Si, Rosario ci vedremo ancora, quando Dio lo vorrà!”
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