Erika Noschese
La decisione del Consorzio Asi di sospendere per sei mesi il bando di gara per l’acquisizione di lotti e terreni di proprietà nella zona Industriale di Buccino ha messo in allarme i lavoratori delle fonderie Pisano. «C’è preoccupazione perchè almeno noi, sindacalmente, contavamo su tempi ristretti», ha dichiarato Francesca D’Elia, della sigla sindacale Fiom, da sempre accanto ai dipendenti dello storico opicifio di via dei Greci, a Fratte. L’Asi ha optato per la sospensione del bando dopo la decisione del Comune di Buccino di modificare la variante al Piano Urbanistico comunale, area industriale, modificando e limitando, per la Zto, la possibilità di insediamento alle sole attività agro-alimentari. «Sicuramente, sia sindacalmente, come segreteria, sia i dipendenti siamo preoccupati rispetto a questa decisione perchè, in ogni caso, se dovesse bloccarsi il bando si allungherebbero i tempi per la progettazione del nuovo impianto», ha dichiarato ancora la D’Elia che, come tutti i lavoratori, si aspettava tempi ristretti dal momento che l’azienda aveva già presentato la progettualità, pronta ad avviare l’investimento. «Questa sospensione di 6 mesi dilata i tempi perchè fin dall’inizio abbiamo rivendicato la possibilità di andare presso un nuovo sito», dichiara ancora la Fiom. I dipendenti delle Pisano sono dunque intenzionati a trasferirsi altrove con la storica azienda salernitana che, di fatto, ha diviso – in più occasioni – l’opinione pubblica tra chi vuole la chisura definitva e chi no. Le buste, anche in virtù della sospensione del bando, non sono state ancora aperte ed è stesso la Fiom a ribadire che non è detto che l’offerta sia stata avanzata per uno dei lotti presenti nell’area industriale di Buccino, luogo idealizzato per la delocalizzazione per via della metratura, rispetto alle altre aree del Cratere. «Possibilmente nelle aree salernitane ma per i dipendenti qualsiasi luogo capiente per poter accogliere le Pisano va bene», ha aggiunto D’Elia.