di Erika Noschese
«Amo la mia comunità, per essa sono disposto a mettermi nuovamente in gioco». Parla così Ernesto Sica, coordinatore dell’Udc. Nella prossima primavera, il Comune di Pontecagnano Faiano tornerà al voto per il rinnovo della classe amministrativa. Non un’autocandidatura la sua ma la volontà di tornare alla guida di Palazzo di Città c’è dopo la parentesi da consigliere di opposizione che lo ha visto, in diverse occasioni, scontrarsi con il sindaco Giuseppe Lanzara. Il centrodestra è già al lavoro per presentarsi compatto alla prossima tornata elettorale tanto che il prossimo 4 dicembre si terrà il primo incontro pubblico per iniziare a delineare le linee che saranno la base del programma elettorale che sarà poi presententato ufficialmente alla comunità. Per il momento nessuna conferma sul nome del candidato sindaco ma il nome di Ernesto Sica è un’ipotesi concreta.
Sica, si vocifera di un suo ritorno in campo da candidato sindaco…
«Io sono un semplice soldato, sempre pronto e disponibile per la squadra. La mia disponibilità è sempre totale in qualsiasi ruolo la squadra riterrà di affidarmi».
L’amministrazione Lanzara si appresta a volgere al termine. Un bilancio di questo governo?
«Ribadisco quanto detto all’inizio della consiliatura: è un frullato di arroganza, presunzione, di preparazione».
Elezioni provinciali, si ha la necessità di restituire la parola ai cittadini…
«Il risultato di oggi ha un grande valore politico amministrativo nel senso che si deve leggere bene il risultato, mai scontato nel dettaglio di chi racconta. Credo ci sia una grande scossa da parte degli amministratori, indipendentemente dal risultato finale. Per quanto riguarda la Provincia, oggi è un contenitore vuoto ma pieno di responsabilità: vuoto di deleghe, di denaro ma pieno di responsabilità. Spero si metta mano subito al provvedimento che potrà ridare voce ai cittadini ma soprattutto ridia dignità al ruolo di un ente fondamentale come quello provinciale, intermedio tra le varie istituzioni che governano il nostro Paese».
Se dovesse arrivare la proposta di una candidatura a sindaco, sarebbe pronto ad accettare?
«La comunità è la mia vita, la risposta è scontata».
Una settimana particolare per il territorio a causa del maltempo che sta mettendo in ginocchio i territori della provincia di Salerno e in particolare il Cilento. Agropoli e Castellabate sono state devastate dall’acqua così come diversi comuni nei giorni scorsi. Di chi sono, secondo lei, le responsabilità?
«Della storia politica che ha governato i processi senza una vera pianificazione né infrastrutturale né programmatica urbanistica. Questo ha causato, e causerà ancora negli anni futuri, disservizi culturali, infrastrutturali tra i vari comuni. Chi più chi meno sarà una provincia deficitaria sotto diversi punti di vista a partire dalle grandi infrastrutture di servizio e quindi dobbiamo recuperare, sperando di essere ancora in tempo».