SI, la relazione di Andrea De Simone - Le Cronache Attualità
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SI, la relazione di Andrea De Simone

SI, la relazione di Andrea De Simone

Alla Casa del Popolo di Acerra si è tenuta l’Assemblea regionale di Sinistra Italiana in vista dell’appuntamento nazionale che si terrà a Roma il 16 marzo. Ad introdurre i lavori Andrea De Simone responsabile organizzazione di SI Campania. L’assemblea conclude gli incontri svoltesi in tutte le province campane nei quali gli iscritti hanno discusso un documento nazionale finalizzato a consolidare ed estendere la forza del partito, il suo radicamento e la sua la presenza nei luoghi di lavoro, nei quartieri, tra i giovani. Alle recenti elezioni europee si è registrato un risultato importante e “Compito del Partito è garantire una struttura a chi ha espresso il consenso ad Allenza Verdi Sinistra e fare in modo che aumentino i militanti, i luoghi di democrazia e di partecipazione. C’è un elettorato di sinistra forte nell’astensionismo; sono tanti, troppi gli elettori che mostrano insoddisfazione e sfiducia. Bisogna offrire un riferimento sicuro alla sinistra senza casa, ai tanti delusi delle politiche degli ultimi anni” ha esordito De Simone. “Sull’astensionismo bisogna fare di più: non serve esprime soddisfazione per vittorie ottenute con con la metà degli aventi diritto al voto. Qualcuno si impegna ad analizzare le ragioni dell’astensione e lo fa nelle ore immediatamente successive, in tv o sui social; riconosce perfino che il centro sinistra e la sinistra perdono nelle periferie e arretrano tra i lavoratori, ma poi si torna alla vita di tutti i giorni, nei palazzi, nel chiuso delle segretarie. nei quartieri, raccogliere il malessere, riportare all’impegno chi è La buona politica deve tornare a parlare rimasto deluso delle politiche degli ultimi anni” ha continuato De Simone. “Noi proponiamo politiche, progetti, un’idea di società e di futuro. C’è un apprezzamento tra i più giovani che, lo dicono le analisi delle agenzie specializzate, scelgono Alleanza Verdi e Sinistra, con percentuali nettamente superiori a quelli dei partiti maggiori” ha ribadito De Simone. De Simone ha poi espresso “preoccupazione per gli scenari internazionali. Le destre si affermano in Usa e da ultimo in Germania. Mai nella storia democratica europea si era assistito a un interferenza così massiccia e diretta da parte di un magnate della tecnologia. Il dato positivo è il raddoppio dei voti di Linke, la sinistra tedesca, che era data in grande crisi e che ha ottenuto invece un risultato straordinario, risultando il primo partito tra i più giovani. C’è una speranza. Tuttavia dobbiamo chiederci perché siamo a questa situazione drammatica. La domanda è: i democratici hanno fatto i democratici in Usa? La sinistra ha fatto la sinistra in Europa? Quali politiche hanno attuato? Quali idee hanno proposto, per indicare una strada diversa, per appassionare i popoli, per indicare un sogno, un futuro? Sulla situazione italiana poi, De Simone ha ribadito che “governa la destra anche per errori del centro sinistra, per politiche sbagliate dei governi che si sono alternati negli ultimi 15/20 anni e per le tante divisioni, confermate anche nelle ultime politiche” Sui compiti della sinistra De Simone ha chiesto che “il tema del lavoro deve essere assunto come priorità dell’ azione politica. Deve trattarsi di un tema identitario. Sinistra Italiana deve confermarsi il partito dei lavoratori. Dei lavoratori della scuola, del pubblico impiego, di tutti i settori dove ci sono diritti da difendere; del precariato, dei ragazzi che girano in bici e moto a velocità sostenuta nelle nostre città per rispettare i tempi imposti, dei i tanti giovani con partita iva, professionisti che non hanno studi già avviati, né protezioni politiche che garantiscono incarichi pubblici e vivono condizioni di disagio e di difficoltà. I più lasciano, vanno via ed i nostri paesi si spopolano le città diventano più povere di professionisti e classe dirigente. C’è eccome una classe dirigente in grado di sostituire i mediocri che amministrano. E’ sparsa per il mondo e se rientrasse ne trarrebbero benefici i settori delle professioni, della pubblica amministrazione, delle istituzioni locali”. “I Referendum rappresentano una occasione per parlare all’insieme del mondo del lavoro – ha detto poi De Simone – noi abbiamo avviato una raccolta di adesioni all’appello per il Si, con prime, significative adesioni. Per il raggiungimento del quorum dobbiamo promuovere una campagna elettorale senza candidati, ma è come se ognuno di noi lo fosse. Io parteciperò con questo spirito”. In vista delle elezioni regionali De Simone ha ribadito la necessità per AVS di “essere in campo da subito. Bisogna affrettare la decisione di un Tavolo delle forze di centro sinistra e civiche progressiste. Ci sarà a breve il giudizio della Corte sulla legge sul terzo mandato. Per noi è più importante il giudizio politico sull’azione di governo e su quello che pensano i cittadini campani. Nei prossimi giorni saremo in tutte le province con i dossier sulla cattiva sanità. Faremo parlare i numeri: La migrazione sanitaria è costata alla Campania, dal 2012 al 2022, circa 3,5 mld di euro. Lo dicono i dati di Anci Regionale: la Campania ha pagato alle altre Regioni 281 mln di euro per 63.990 ricoveri e 60 mln per circa 1,9 mln di prestazioni di specialistica ambulatoriale e di riabilitazione. Il flusso migratorio campano verso le regioni del Nord è del 90%. Quanto alla tipologia della struttura erogante il 34% è pubblica e il 66% è privata accreditata. Per recupero delle liste d’attesa in Campania si è utilizzato meno del 50% del finanziamento nazionale. Se si si volge lo sguardo al quadro nazionale, sono 2,5 milioni, secondo l’Istat, gli italiani che non riescono ad avere accesso a visite specialistiche ed esami a causa dei tempi troppo lunghi. Per molti cittadini l’attesa si trasforma in rinuncia alle cure. L’aspetto più grave è che la rinuncia riguarda soprattutto chi ha più bisogno e cioè chi soffre di più patologie croniche. I tempi di attesa sempre più lunghi della sanità pubblica spingono i cittadini a rivolgersi a quella privata e, per sostenere questi costi, sono tanti coloro che scelgono di chiedere un prestito; in Campania, secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it, nel 2023, le richieste di prestiti personali per sostenere le spese mediche hanno rappresentato il 4,5% del totale dei finanziamenti chiesti nella regione e chi ha presentato domanda per questa tipologia di prestito ha cercato di ottenere, in media, 5.632 euro. I lunghi tempi di attesa nella sanità pubblica sono confermati da una recente indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, che ha rilevato come, in Italia, l’attesa media sia arrivata a circa 77 giorni, valore che al Sud e in Campania sale addirittura a 857100 giorni.I Pronto Soccorso versano in condizioni drammatiche. Non so se servono nuovi ospedali. Sicuramente da subito servirebbero medici,infermieri,lettini,attrezzature,prestazioni qualificate,strutture di prossimità. Si lascino da parte i proclami ed i discorsi demagogici e ci si occupi seriamente delle persone. Nel settore sanitario, ma anche in quello dei trasporti, soprattutto della mobilità dei pendolari, degli studenti, dei lavoratori costretti a viaggiare in condizioni indecenti. Il Forum sulla Regione che abbiamo deciso di tenere a fine mese deve essere aperto. Va preparato con il coinvolgimento più ampio di associazioni e singole personalità. Dobbiamo aprire il programma della coalizione, dobbiamo aprire le nostre liste in grado di essere sempre più forti, competitive, plurali, radicate. A marzo, prima del pronunciamento della Corte, serve una forte candidatura ed una coalizione coesa. Andrea De Simone ha poi concluso sugli aspetti organizzativi: “apriremo nuove sezioni e, nei Comuni, dove è possibile, sedi di AVS. Non escludiamo la possibilità di promuovere strutture plurali ed unitarie,come le Case della Sinistra e le Case del Popolo. Per noi i social non sostituiscono i rapporti umani, gli incontri con la gente, i confronti. Il libro sul giovane Berlinguer riscontra una grande partecipazione e si conferma come una grande occasione per parlare di buona politica, per rincontrarsi, per riunificare una comunità, per suscitare l’interesse dei giovani” – conclude De Simone – A noi non piacciono i partiti elettorali e personali. Negli ultimi 30 anni sono nati decine di partiti. Per alcuni è bastato un incarico di governo per formarne uno o una consiliatura da Sindaco. Ed abbiamo conosciuto partiti che hanno raggiunto percentuali elevatissime e poi hanno dimezzato. Poi hanno fatto una scissione e ne hanno formato un altro. Anche a sinistra purtroppo, la presenza sulle schede elettorali di più partiti con simboli che si richiamano alla sinistra crea disorientamento. AVS è stata una bella esperienza che deve consolidarsi, proporsi come forza che può raggiungere le due cifre e contare di più nel paese. Partiti populisti, elettoralistici, leaderistici, leggeri, improvvisati, liquidi non garantiscono l’esercizio della democrazia e della partecipazione. L’organizzazione è vitale e le strutture sono necessarie” – chiude De Simone.

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