“Raggiravo e derubavo le persone anziane per questioni di necessità. Mi servivano soldi per sostenere le mie figlie”. Si è difesa così Emanuela De Vivo davanti al Gup Donatella Mancini. Il giudice ha parzialmente rivisto la misura cautelare disponendo gli arresti domiciliari. Ieri mattina si è celebrata l’udienza di convalida della trentasettenne salernitana Emanuela De Vivo (foto), difesa dall’avvocato Maurizio De Feo. La trentasettenne ha confermato di circuito il settantanovenne, vedovo da poco, conosciuto al Ruggi, al quale aveva fatto intendere di voler trascorrere con lui piacevoli momenti. La donna aveva utilizzato un potente sonnifero (prescrivibile anche in farmacia) sciogliendolo nella cedrada offerta dal pensionato convinto di trascorrere una notte di fuoco con l’avvenenete donna. Dopo essersi risvegliato da un sonno improvviso, non ha più ritrovato la donna e allo stesso tempo erano spariti da casa oggetti preziosi, denaro e documenti. La donna, nel corso dell’interrogatorio di garanzia di ieri, ha confermato di aver utilizzato lo stesso escamotage con altri anziani che vivevano da soli. In un caso la donna è riuscita a conquistare la fiducia di un uomo appartenente alle forze dell’ordine. La donna, madre di due figli, da ieri è ritornata nella sua abitazione. In alcuni casi la donna si avvaleva della complicità della figlia. Il legale chiederà la revisione della misura cautelare per la donna (madre anche di una minorenne). Quest’ultima è formalmente indagata. L’inchiesta è stata condotta dalla Procura della Repubblica, pm Elena Guarino, in collaborazione con la Guardia di Finanza.
La trentasettenne, originaria di Salerno, da tempo si era da tempo trasferita a Campagna e da alcuni anni si era separata dal marito (da qui lo stato di necessità manifestato al Gup durante l’udienza). In passato si era esibita anche sulle passerelle per partecipare ad un concorso di bellezza.