Sergio Vetrella: «La metro di Salerno? Semplice, non è una metropolitana» - Le Cronache
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Sergio Vetrella: «La metro di Salerno? Semplice, non è una metropolitana»

Sergio Vetrella: «La metro di Salerno? Semplice, non è una metropolitana»

di Andrea Pellegrino

«La metropolitana di Salerno? Quello che ho sempre detto: non è una metropolitana». Sergio Vetrella è stato assessore regionale ai trasporti nella giunta Caldoro. All’epoca fu al centro dello scontro politico con l’allora sindaco – oggi governatore – Vincenzo De Luca. Al centro la disputa sulla metropolitana di Salerno. Oggi Vetrella è un esponente di Fratelli d’Italia e ieri mattina ha preso parte alla convention salernitana, alla presenza di Edmondo Cirielli.

Professore Vetrella, ricorda lo scontro politico con De Luca sulla metropolitana di Salerno. Oggi c’è ma cosa porta al sistema di mobilità?

«Porta poco. E’ quello che ho sempre detto, la metropolitana non è tale. E’ stato realizzato un sistema che dal punto di vista infrastrutturale non rispecchia le norme di una metropolitana. Altro problema riguarda l’utilizzo. Guardi, le risorse sui trasporti sono state ridotte ed occorre fare delle scelte politiche ed investire sugli ambiti in cui i cittadini soffrono di più. Questo secondo me è un qualcosa che dovrebbe essere indipendente dal risultato politico che si vuole raggiungere. Altrimenti si rischia di realizzare l’investimento ma di andarci a perdere economicamente. E questo è uno dei mali della Campania».

L’attuale governatore accusa la passata gestione di non aver acquistato né treni, né bus…

«Nei cinque anni che noi abbiamo governato non solo ho messo in cantiere e fatto partire diversi treni nuovi, cose di cui De Luca si è preso i meriti. Solo per citare alcune cose, ho risollevato l’Ansaldo affrontando un problema, trovando dei treni che erano bloccati completamente. Non bisogna dimenticare, inoltre, il grande buco che c’era nel bilancio dell’Eav. Stefano Caldoro ed io abbiamo fatto un miracolo. Visti i numeri, l’unica alternativa era il fallimento dell’Eav, ed invece, abbiamo scelto di tenerla in piedi scegliendo la strada più difficile e riuscendo ad ottenere una legge nazionale che consentisse il ripianamento dei debiti dell’Eav, con tutte le conseguenze anche sotto il profilo dei rapporti con le ditte che vantavano crediti dell’Eav. Anche di questo nostro merito se n’è appropriato De Luca».

Passiamo all’aeroporto “Costa d’Amalfi” di Pontecagnano Faiano e alla recente fusione con la Gesac

«Ho scritto insieme agli altri assessori italiani ed al ministro dei trasporti dell’epoca il piano degli aeroporti italiani. Anche in base alla mia competenza ho fatto in modo di inserire gli aeroporti in un network che fosse di distribuzione dei carichi sia dal punto di vista del trasporto passeggeri che del trasporto merci. Continuo ad insistere come ho sempre fatto sul fatto che nel meridione ed in particolare in Camp a n i a d o v r e m m o realizzare un aeroporto internazionale in grado di a c c o g l i e r e aerei di nuova generazione che non potrebbero atterrare a C a p o d i – chino. Il Meridione sta subendo il danno di non avere infrastrutture. Se non si creano queste non si può avere sviluppo nel Meridione. Per questo mi sono battuto affinché l’alta Velocità arrivi sullo Jonio ed a Reggio Calabria. Ma la Tav non è solo traffico passeggeri. Ho sempre insistito sulla possibilità di sviluppare vagoni commerciali che possano consentire lo spostamento delle merci sull’alta velocità».