Un altro passo indietro, l’ennesimo flop di una squadra che quando deve dare continuità al buon risultato della giornata precedente, cozza contro barriere insormontabili che la rendono vulnerabile, fragile, incapace di riprendersi. Ecco il quadro della situazione emerso proprio a Perugia, al Curi, in quella che doveva essere la gara del rilancio, della svolta perché se non vinci non vai da nessuna parte e soprattutto vanifichi quello fatto in precedenza con la zona play off che si allontana in maniera decisa. E quell’esame di maturità non è stato superato contro una diretta concorrente come il Perugia di Nesta che ha anche giocato in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo realizzando anche il gol del 3 a 1 che ha messo k.o. questa squadra granata abulica e priva di inventiva. Si aspettavano davvero tanto i circa mille tifosi che hanno raggiunto l’Umbria con un carico di speranze ma non con quella rassegnazione con la quale la squadra di Gregucci ha approcciato soprattutto il secondo tempo. Perché nel primo tempo dopo il doppio vantaggio umbro il gol di Casasola ha rimesso in gioco la squadra praticamente subito. E ridotto il vantaggio dei padroni di casa ci si aspettava quel piglio in più, magari quei cross dagli esterni nella seconda parte della gara che potevano creare superiorità e portare magari la squadra verso quel pareggio che l’espulsione di Sadiq poteva accelerare. Invece non è stato così perché le punte ancora una volta sono state annullate dai difensori umbri, perché il rientro di Djuric non è stato come tutti si aspettavano e anche l’esclusione dall’inizio di Calaiò ha lasciato tante, troppe perplessità. Minutaggio minimo per l’ex Parma che probabilmente (ma non abbiamo la prova diversa) poteva dare un altro apporto magari se avesse giocato dall’inizio. Ciò non toglie che alla fine bisogna dire e sottolineare che questa squadra non ha giocato bene, ha trovato di fronte un Perugia che aveva più motivazioni della quadra granata, che soprattutto ha
sfruttato al meglio le tre occasioni che ha maturato nel corso della intera gara. E lasciano basite anche alcune dichiarazioni in cui si dice che il Perugia aveva più motivazioni. Ma noi perchè non le avevamo? Non si riesce a capire perché tu, inteso come squadra, ti stai giocando al curi davvero tanto. E soprattutto devi avere anche rispetto per i tanti tifosi che ti hanno seguito con passione, con tanto spirito di abnegazione sperando che finalmente fosse sfatato il tabù di vittorie in Umbria che non arriva da ben 14 anni. Anche allora c’era in panchina Gregucci ma quella squadra che ammirammo nella tormenta di quella giornata di vento e pioggia non è quella che abbiamo visto ieri pomeriggio. E il risultato finale è stato penalizzante contro una squadra in inferiorità numerica per quasi tutto un tempo… Ed ora già si pensa alla gara di domenica prossima all’Arechi alle ore 21 contro un Crotone in piena zona retrocessione. Tutti si aspettano quel riscatto e soprattutto la voglia di lottare e non arrendersi mai. Come purtroppo non è successo al Curi ieri pomeriggio con la mortificante sconfitta.
Fabio Setta