Due treni accartocciati in uno scontro nelle campagne della Murgia fra Andria e Corato. Venticinque morti e oltre 50 feriti, molti dei quali incastrati nei convogli, nello scontro frontale fra due treni di linea delle Ferrovie Nord Barese avvenuto sul tratto a binario unico. Ma il bilancio delle vittime non è definitivo. Ancora incerte le cause del disastro. La Procura di Trani indaga per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario: il fascicolo è stato aperto a carico di ignoti. “Non conosciamo il numero dei passeggeri perché non è un aereo e non abbiamo una lista. Non siamo quindi attualmente certi sul bilancio definitivo della tragedia”, ha detto il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Per quanto riguarda le cause, il magistrato ha riferito che “apparentemente abbiamo le idee chiare. Questo significa che lavoriamo sull’errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale”.Su quel binario unico non c’è automatizzazione, ma è previsto un sistema a chiamata tra le stazioni: il cosiddetto ‘blocco telefonico’. Le stazioni devono quindi avvisare dell’arrivo dei treni e trasmettere le informazioni ai macchinisti: una delle due stazioni potrebbe non aver bloccato uno dei due treni, quindi, o uno dei due treni non ha ricevuto o rispettato il blocco. Il direttore generale dell’azienda ferroviaria, Massimo Nitti, ha spiegato di aver “acquisito i tracciati degli apparati centrali. Sono stati ritirati i registri dei fonogrammi delle due stazioni e le registrazioni delle telefonate del personale coinvolto”. Una cosa è certa: “Uno due treni non doveva essere lì”. Indicazioni arriveranno anche dalle scatole nere dei due convogli per capire a che velocità viaggiassero – si parla di almeno 100 chilometri orari – e se sia stata tentata una frenata. “Si tratta di convogli modernissimi – ha detto Nitti – uno del 2005 e l’altro del 2009, dotati di freni efficienti”. “La sfortuna ulteriore – ha aggiunto – è stata che lo scontro è avvenuto in curva, quindi nessuno dei due macchinisti è riuscito ad attivare in tempo il sistema frenante”.Ha sei anni ed è rimasto incastrato dopo lo scontro. Per tranquillizzarlo, i vigili del fuoco gli hanno mostrato i cartoni animati sul telefonino mentre lavoravano per tirarlo fuori. Dall’elicottero Drago 52 si è calato il team degli aerosoccorritori. Appena scesi a terra hanno sentito le urla disperate del bambino che si trovava dietro un sedile con un pezzo del vagone che gli comprimeva il petto e gli impediva quasi di respirare. E’ stato il primo intervento della squadra. Gli agenti hanno subito cercato di stabilire un contatto col piccolo. Per tranquillizzarlo e distrarlo dal dolore gli hanno anche mostrato un cartone animato sul telefonino mentre lavoravano senza sosta per liberarlo: un intervento complesso che ha richiesto oltre mezzora di lavoro. Le sue condizioni al momento del soccorso erano buone: il bambino è sempre stato cosciente e non presentava traumi particolari.Tra i feriti soccorsi negli ospedali di Andria, Barletta e Bisceglie – sette dei quali sono in gravi condizioni – c’è anche un bambino di pochi anni portato in ospedale a bordo di un elicottero. Nella zona dell’incidente è stato allestito un ospedale da campo per i primi soccorsi. La Asl ha messo in campo un coordinamento psicologico sia sul luogo della tragedia sia negli ospedali in collaborazione con l’Ordine degli psicologi. Le salme vengono trasferite all’Istituto di medicina legale di Bari: i riconoscimenti sono stati rinviati a mercoledì mattina. “L’impatto ha reso irriconoscibili molti corpi, per cui i parenti dovranno basarsi solo sugli indumenti”, hanno riferito alcune crocerossine. Colleghi dei due macchinisti – non ancora ufficialmente riconosciuti tra le vittime – hanno assistito per tutta la giornata, da lontano, alle operazioni di soccorso. Uno dei due macchinisti aveva un appuntamento speciale per il giorno dopo: il matrimonio della figlia in municipio ad Andria.
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