Di Adriano Falanga
Continua l’allarme truffe in città. A finire vittime dei raggiri di abili e scaltri malintenzionati, sempre più spesso gli anziani o comunque persone sole in casa. Il finto postino, il finto creditore del parente, il finto fattorino che deve consegnare un pacco. In questi mesi a Scafati è accaduto di tutto e nonostante gli appelli e le segnalazioni sono puntualmente riportati in rete, c’è sempre chi, isolato dai moderni mezzi di comunicazione, finisce con il cadere nel raggiro. Le ultime segnalazioni vedono una coppia di giovani, uomo e donna, spacciarsi per operatori dell’Enel. Non chiedono soldi, bensì attuano uno stratagemma per carpire dati personali e finire con il vendere contratti onerosi di servizi in realtà mai proposti dalla vittima. L’ultima testimonianza arriva dalla centrale via Roma, dove una mattina della settimana scorsa due ragazzi molto giovani, di ambo i sessi, ben vestiti e parlanti un italiano impeccabile hanno bussato a diversi condomini di un palazzo ospitante una decina di famiglie. A quell’ora in genere è facile trovare in casa solo persone anziane, essendo orario scolastico e lavorativo. A raccontare l’episodio però è Giovanni, studente di Giurisprudenza da solo in casa per un’influenza. “Hanno detto che erano degli operatori Enel. Avevano un tesserino apparentemente regolare, con tanto di nome e cognome e foto, appeso al collo”. Non ricorda bene i nomi però. “Facevano in modo di tenere bene in alto, quasi a voler coprire i tesserini, le diverse cartelle che avevano tra le mani – continua Giovanni che entra nel dettaglio – hanno detto che c’erano delle nuove offerte molto convenienti che però erano scattate in automatico. Loro avevano solo bisogno di visionare alcune bollette per capire, dal dettaglio delle voci, se queste tariffe fossero state effettivamente applicate e caso contrario, avrebbero loro stessi provveduto a segnalare all’azienda la mancata applicazione”. I due, per essere ancora più convincenti, allo studente avrebbero pure raccomandato di non fare entrare mai presunti addetti Enel nel caso chiedessero soldi: “noi, come vede, i soldi vogliamo farveli risparmiare”.
Seppur dubbioso, Giovanni fa accomodare la coppia, e porta loro davanti l’ultima fattura energetica. Uno dei due la scruta attentamente, poi la passa alla “collega” ed esclama: “caro signore lei non ha ancora avuto l’agevolazione, anzi, dovrebbe ricevere un accredito di 150 euro” il che, pensa lo studente, di questi tempi non sono affatto malaccio. Parte così pure una telefonata, presunta, alla “direzione centrale” dove viene chiesto di “accreditare sulla prossima fattura utile l’importo di 150 euro”. Nel mentre però, Giovanni si accorge che la donna sta però scrivendo i dati della fattura su un modulo, alla richiesta di spiegazioni, la ragazza risponde senza scomporsi: “sto compilando il modulo in cui attestiamo di essere stati qui e di autorizzare le agevolazioni in offerta, oltre all’accredito dei soldi da lei versati e non dovuti”. Scatta così l’illuminazione in Giovanni, e non fidandosi, si rifiuta di firmare qualsiasi modulo e ritira subito la fattura dove sono presenti tutti i suoi dati. Scoprirà che questi erano stati sapientemente riportati sul modulo che aveva davanti la coppia, compresi i riferimenti tecnici che nel caso, avrebbero potuto permettere una voltura della fornitura su altro operatore energetico. E’ così che, infastidito, accompagna forzatamente i due alla porta. “Scoprirò poi che la coppia di ragazzi, impassibilmente, ha proseguito il tour nel palazzo, e pare che qualcuno ci sia cascato – conclude lo studente di via Roma – a questa persona ho suggerito di recarsi dai Carabinieri e sporgere denuncia contro ignoti, qualora gli avessero fatto firmare contratti o sottoscrizioni a servizi mai richiesti”.