Di Adriano Falanga
Centro anziani San Pietro: dalle parole ai fatti. Scatta la denuncia nei riguardi del presidente, Sabato Romano, regolarmente sporta presso il Comando Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati. Tramite protocollo istituzionale, copia dell’atto è stato fatto recapitare anche al sindaco, Pasquale Aliberti, ai vertici dell’Istituzione Scafati Solidale, al dirigente dei Servizi Sociali ed ai rappresentanti delle Politiche Sociali. L’esposto arriverà anche sul tavolo dell’assessore competente, fino a ieri mattina Annalisa Pisacane, poi dopo le nuove deleghe di Giunta la carica è rimasta sospesa e i poteri sono in capo allo stesso primo cittadino. Aniello La Feltra è socio del centro ospitato nei locali comunali del nuovo centro sociale da circa dieci anni. Ha presentato un lungo e dettagliato elenco di quelle che a suo dire sarebbero anomalie nella scrittura del libro mastro, ad opera del presidente Romano. La Feltra è imparentato con Andrea Granata, presidente (revocato dall’anticorruzione lo scorso dicembre) della Scafati Solidale, l’istituzione a cui risponde, per quanto concerne le politiche sociali (e non la diretta gestione, che è autonoma) il centro anziani. Il denunciante è stato segretario dei revisori dei conti nel triennio 2013-2015. La questione va avanti da diversi mesi oramai, tanto che il Partito Democratico ha più volte chiesto il suo commissariamento. Identica proposta era stata anche avanzata da Luca Celiberti, ex componente del CdA di Scafati Solidale. Alla denuncia viene allegata copia del libro mastro, dove il presidente Romano appuntava i movimenti in entrata e uscita relativi alla struttura da lui gestita. Sono diverse migliaia di euro che, secondo La Feltra, sarebbero stati omessi dal registro contabile. Ad esempio, scrive il denunciante: «In data 2 luglio 2015 viene riportata in uscita una somma di 16 euro, ma nel riporto di cassa viene detratta la somma di euro 160». Un errore? Può darsi. Ancora, ad agosto non sarebbero state contabilizzate alcune nuove iscrizioni. Si legge anche: «in occasione della gita a Montevergine nel mese di ottobre, hanno partecipato oltre ai membri del centro anziani, anche altre 22 persone non iscritte. Nel libro mastro non vi è traccia di questo incasso». Vengono poi evidenziate le serate di balli del fine settimana, aperte anche ai non iscritti e che secondo La Feltra sarebbero sempre ben frequentate. Ai partecipanti verrebbe chiesto un obolo di 1 euro, incassi stimati in oltre 4 mila euro, ma sporadicamente riportati nel registro cassa, e per importi molto inferiori rispetto alle presenze. Dal verbale della Scafati Solidale, redatto il 7 dicembre 2015, Sabato Romano avrebbe spiegato che la quota per le serate danzanti era su base volontaria, circostanza poi smentita dal vice presidente del centro Giuseppe Sarno, che dichiarava: «Il denaro contante versato dal suddetto e da altri componenti del centro nonché dai partecipanti era di un euro cadauno». Vengono poi denunciate presunte irregolarità sui corsi di ballo organizzati nei locali del centro sociale di via San Pietro: «non si è a conoscenza se la signorina abbia una regolare posizione assicurativa, ovvero se la stessa svolge la sua attività professionale in forma gratuita». Infine, La Feltra denuncia anche l’evasione dell’imposta Siae e del canone di abbonamento Rai. La denuncia è stata depositata il 5 febbraio, non si esclude quindi l’intervento, nei prossimi giorni, delle Fiamme Gialle, nonché delle istituzioni locali. Due settimane fa il presidente Romano aveva dichiarato di voler prendere parte al consiglio comunale: «per difendermi, l’ultima volta e davanti all’opinione pubblica e ai cittadini, dalle accuse gratuite che qualcuno, in cattiva fede, ci muove col tentativo di destabilizzare una meravigliosa comunità come il centro anziani di San Pietro». Quanto agli ammanchi denunciati da La Feltra, spiegò: «invitiamo chi ci accusa a prendere visione delle copie delle richieste circa l’iniziativa “Estate a San Pietro”, in cui questo Ente Locale si faceva carico degli oneri SIAE fino al mese di febbraio 2016. Sull’accusa di richiesta illegittima di contributi ai soci del centro, altro non sono che contributi volontari, contabilizzati e registrati». Sui corsi di ballo invece: «Ho semplicemente messo a disposizione i locali, affinché i propri soci potessero auto-organizzarsi».