di Mario Rinaldi
Michele Russo, il grande escluso della campagna elettorale alle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Scafati in programma il 14 e 15 maggio prossimi esce allo scoperto. E lo fa attraverso una profonda riflessione pubblicata sul suo profilo social alla quale ha anche dato un titolo: “Un passo indietro per non dividere ma …”, nella quale esprime tutta la sua delusione per non essere mai stato coinvolto nel dibattito politico per la formazione della composizione delle liste. Proprio lui, che nel 2019 portò il centrosinistra a un passo dalla vittoria elettorale al ballottaggio, ottenendo quasi novemila preferenze. Ebbene Russo, alla vigilia del termine ultimo per il deposito ufficiale degli schieramenti che scenderanno in campo alla prossima tornata elettorale, ha manifestato tutto il suo malcontento, seppur in modo elegante e discretamente polemico. Tuttavia, un boccone troppo amaro da mandare giù e soprattutto da digerire. Ma Russo fa buon viso a cattivo gioco decidendo di mettersi da parte, con garbo ed educazione, virtù che hanno sempre contraddistinto il suo clichè politico. “Parte delle forze politiche che la volta scorsa mi chiesero di scendere in campo in un momento difficile per la città – si legge nella riflessione – ora ha deciso di non proseguire quel progetto del 2019, che partito in sordina, intorno al mio nome aveva raccolto candidature e consensi portando la coalizione “Insieme Per Scafati” con quasi novemila voti a sfiorare la vittoria. Quando ho avuto la certezza che si intendesse portare avanti un altro progetto, deciso da tempo, ho volutamente evitato di mettere in campo il mio nome, cosa che pure avrei potuto fare, con amici e liste che avrei potuto creare, per non essere elemento di divisione”. Poi la stoccata ai vertici del centrosinistra, in particolare al PD. “Purtroppo – si legge ancora – questo non è bastato a costruire un progetto unitario e forte del centro sinistra. È mancata una efficace regia anche a livello di partito provinciale, mi riferisco soprattutto al partito democratico. Confesso con delusione, lo ammetto, che mi sarei aspettato almeno un pieno coinvolgimento per essere ascoltato, per dare un contributo vista l’esperienza maturata ed il ruolo svolto in questi quasi quattro anni di impegno politico incessante. Evidentemente è stato ritenuto inutile da parte di chi convocava i tavoli del centro sinistra tra le varie forze politiche anche a livello provinciale.”. Altra freccia avvelenata la mancata considerazione del lavoro svolto da Russo per far cadere l’amministrazione Salvati. “Del resto – continua il pensiero di Russo – già era stato un brutto segnale non aver raccolto alcuna considerazione di apprezzamento da rappresentanti politici a vari livelli del centro sinistra sul lavoro svolto e sulla lotta aspra contro l’inconcludente amministrazione Salvati. Lotta che abbiamo fatto noi e non altri e che ha messo Salvati in crisi più volte fino all’epilogo finale”. Poi la risposta al quesito sulla sua partecipazione alle elezioni. “Cosa farò in campagna elettorale? – conclude Russo – Ritorno ad essere un cittadino come tutti, che osserverà e valuterà secondo coscienza, facendo il suo dovere nel segreto dell’urna, ma certamente non avrò un ruolo attivo in campagna elettorale. Non mi sembra nemmeno giusto verso me stesso”. Un amaro epilogo che vedrà escluso proprio uno dei grandi protagonisti delle passate elezioni con buona del centrosinistra che si presenterà spaccato alle urne: Francesco Carotenuto e Michele Grimaldi, infatti, correranno divisi con quest’ultimo che ha ottenuto il sostegno dei dem.