Scafati. "Raggio di Sole", da Aprile gestione alla parrocchia Santa Maria Delle Vergini - Le Cronache
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Scafati. “Raggio di Sole”, da Aprile gestione alla parrocchia Santa Maria Delle Vergini

Scafati. “Raggio di Sole”, da Aprile gestione alla parrocchia Santa Maria Delle Vergini

Di Adriano Falanga

Un altro pomeriggio convulso per ospiti ed operatori del centro Raggio Di Sole. Una delegazione di famiglie si è riunita sotto palazzo Mayer e due genitori ricevuti dalla commissione straordinaria. I funzionari ministeriali hanno spiegato che nelle more dell’espletamento della gara, a cui sta già lavorando la dottoressa Maddalena Di Somma coordinatrice del Piano Di Zona, la Prefettura di Salerno avrebbe chiesto di affidare la gestione del centro in via provvisoria (si pensa ad una durata di quattro mesi, a partire dal 1 aprile) alla parrocchia Santa Maria Delle Vergini. A rassicurare i genitori è stato anche lo stesso parroco Don Giovanni De Riggi. Si stanno studiando le modalità operative e stimando un piano economico per tale affidamento, curato con fondi del Piano di Zona. I circa trenta disabili dallo scorso mese di luglio sono privi della loro struttura ospitata presso il centro sociale San Pietro. Da luglio ad oggi solo un continuo scaricabarile sulle responsabilità, prima di chi avesse permesso o quantomeno lasciato che accadesse ciò, e poi su chi deve rimediare. Nel mezzo è accaduto di tutto, dalla dismissione del vecchio Piano di Zona alla nascita del nuovo ambito, alle dimissioni del sindaco fino all’arrivo della triade commissariale straordinaria a seguito dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. La convenzione con la vecchia cooperativa sociale che gestiva il centro doveva essere prorogata nelle more della costituzione del nuovo ambito, ma ciò non fu fatto, e il centro venne chiuso. Il Comune lo scorso settembre provò ad indire un bando per la gestione trimestrale ma fu prontamente ritirato per delle difformità sullo stesso. Un errore certamente evitabile che ha però contribuito al prolungarsi del disservizio. Incontro ai ragazzi venne il parroco Don Peppino De Luca, mettendo disposizione gratuitamente dei locali presso la parrocchia San Francesco di Paola. A seguire i ragazzi, nel frattempo dimezzati in numero, gli operatori dell’ex cooperativa Emora su base volontaria. Il 10 febbraio le famiglie scrivono alla vice prefetto Maria De Angelis, chiedendo un incontro. Nel frattempo arriva la commissione straordinaria che si ritrova tra le mani la delicata questione. C’è poco da fare, la triade appena insediata ha bisogno di tempo, c’è da verificare le procedure, gli atti, la situazione contabile. Il 23 febbraio parte la protesta dei genitori sotto la casa comunale, al loro grido di aiuto si associano gli appelli delle forze politiche e associative. Si riesce a vedere una luce in fondo al tunnel, viene indetta una manifestazione d’interesse e invitate cinque cooperative sociali a partecipare al bando. Arriveranno solo due offerte, dalla coop Il Sollievo e dalla Emora, precedente gestore. Scadenza fissata al 1 marzo, da allora nessuna notizia. I genitori vengono rimbalzati da un dirigente all’altro, tra la coordinatrice Maddalena Di Somma del Pdz a Vittorio Minneci dei Servizi Sociali, fino al ragioniere capo Giacomo Cacchione. Ieri sera la decisione della triade commissariale composta dal Prefetto Gerardina Basilicata, dalla vice Prefetto Maria De Angelis e dal dirigente Augusto Polito. Sarà la parrocchia dedicata alla Santa Patrona della città ad occuparsi provvisoriamente della gestione del centro, appena saranno espletati gli atti necessari.

E ALIBERTI SE LA PRENDE CON CACCHIONE

2-aliberti raggio di soleLa questione centro disabili ha sancito anche la fine di un idillio istituzionale tra l’ex sindaco Pasquale Aliberti e il dirigente dell’area finanziaria Giacomo Cacchione. Dalle stelle alle stalle, perché Aliberti non ci mette molto a trovare un responsabile e lo identifica proprio nel suo vecchio ragioniere capo. Elemento non indifferente, è che Cacchione è teste chiave nelle indagini dell’antimafia e le sue dichiarazioni hanno contribuito al decreto di scioglimento, oltre a rafforzare la richiesta d’arresto pendente su Aliberti. <<La burocrazia, la legalita? No, è solo questione di volontà. Questa volta non credo nella poca attenzione della Commissione Straordinaria se è vero che la stessa ha avviato le procedure di aggiudicazione del servizio, pure espletate dal Piano di Zona – così su Facebook qualche giorno fa l’ex sindaco – Credo, invece, nella solita disattenzione di qualche funzionario, magari il solito, quello che nascondeva al sindaco i suoi procedenti giudiziari, quello che si distraeva sul pagamento della tassa sui rifiuti di qualche consigliere di opposizione e si impegnava, invece, a seguire l’assunzione della moglie, anche lei a processo, in uno dei comuni dell’Ambito di Zona, proprio così, uno dei comuni sui quali lui stesso esercitava ed esercita il suo potere di cassa sul Fondo unico di Ambito (Politiche Sociali)>>. Non è citato, ma l’identikit calza solo su Giacomo Cacchione. <<Caro Dirigente, se il problema è economico, vi autorizzo ad utilizzare per far ripartire il servizio tutta la liquidazione e le indennità di sindaco che non mi vengono versate da quasi un anno, a dispetto delle bugie che hai consentito si leggessero sui giornali – attacca Aliberti – Perché, come dal primo giorno di sindaco, anche con quasi due anni di ritardo, mai ho chiesto si pagassero le mie indennità ma sempre e prima quelle degli operatori sociali, dei dipendenti e dei fornitori. Questione di stile>>.

LE OPPOSIZIONI

Assieme alle famiglie erano presenti anche alcuni componenti di forze politiche a semplici cittadini, pochi in realtà. Polemiche da Scafati in Movimento, a cui non è sfuggita la presenza di Teresa Formisano e del dirigente dei Servizi Sociali Vittorio Minneci, nel mentre le famiglie si interfacciavano con il parroco De Riggi. <<Esponenti politici della passate amministrazioni che hanno governato, in prima fila a fare i paladini proprio loro che sono la causa del problema – così i grillini – davvero inaccettabile, le colpe sono anche dei dirigenti che non hanno saputo porre rimedio o sollecitare i vari responsabili politici>>. Presente anche Scafati Arancione: <<La nostra presenza qui testimonia l’impegno e il sostegno che stiamo profondendo su un tema a noi caro, che evidenziammo già durante le amministrative al quale Aliberti seppe rispondere solo con tante promesse poi mai mantenute – spiega Amedeo Vitagliano – L’ingiustizia perpetrata ai danni di questi ragazzi e delle loro famiglie è il risultato più evidente di cosa significhi per la politica il sociale. In questi mesi i volontari, senza percepire un solo centesimo, insieme alla bontà di don Peppino, hanno garantito un servizio scaduto e mai prorogato a luglio. Ai commissari chiediamo impegno e rispetto per i ragazzi, per le famiglie e per gli operatori, che si stanno comportando da veri eroi>>.