Scafati. Polo Scolastico: tra inchieste e fallimenti, storia di un "aborto" - Le Cronache
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Scafati. Polo Scolastico: tra inchieste e fallimenti, storia di un “aborto”

Scafati. Polo Scolastico: tra inchieste e fallimenti, storia di un “aborto”

Di Adriano Falanga

“Io per offerta migliorativa parlo di una cosa diversa, come quella che abbiamo fatto a Scafati, ha funzionato, nell’interesse dell’amministrazione. Invece è un procedimento diverso…invece guardate…questo è il progetto esecutivo…ovviamente per motivi economici qualcosa ci manca…faccio un esempio…il serbatoio per l’accumulo dell’acqua antincendio…non riusciamo a metterlo economicamente…>>. Così parlava Guglielmo La Regina, considerato dagli inquirenti deux et machina del “sistema La Regina”, che a Scafati è entrato in molti appalti banditi dall’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose. In particolare, La Regina, parlando a telefono con un altro indagato cita “Scafati”, spiegando quella che è la sua visione di progettazione e gestione gare per la realizzazione di opere pubbliche. Il sistema è molto complesso, La Regina al suo interlocutore sta infatti raccontando dell’incapacità dei comuni che non hanno in sede competenze e capacità professionali per fare le cose e pertanto si arriva al paradosso di perdere i finanziamenti perché non vengono presentati i progetti. Una circostanza più volte denunciata anche dalla Comunità Europea, che vede tornare indietro i fondi stanziati perché manca la giusta partecipazione ai bandi. A Scafati però non è accaduto questo, perché il Piu Europa, gestito tramite apposito ufficio voluto da Pasquale Aliberti e guidato da Maria Gabriella Camera, dirigente a tempo determinato, ha fruttato una cifra superiore ai 40 milioni di euro. Sicuramente il “progetto madre” era la realizzazione del Polo Scolastico. Quel progetto che si scoprirà essere stato redato da una Ati in cui era presente anche l’Archicons di La Regina e la GMN di Umberto Perrillo, anch’esso coinvolto nell’inchiesta della DDA di Napoli.  <<Per l’accelerazione di spesa loro avrebbero bisogno di una grande mano…di una buona struttura di supporto al Rup>> aggiunge La Regina al telefono. Secondo il “colletto bianco” ritenuto contiguo al clan dei casalesi, la soluzione per permettere ai comuni di non perdere i finanziamenti sarebbe quella di fare una legge che permetta di chiedere a terzi se fossero interessati a fare un progetto gratis, seguire tutta la procedura politica (determine, delibere ecc) fino al finanziamento e poi dopo gli verrebbe dato l’incarico. Insomma, la priorità è non perdere i fondi a disposizione. Un iter burocratico e politico che i colletti bianchi del casertano dimostrano di conoscere bene. Ad ogni modo, gli arresti condotti dalla Procura Antimafia di Napoli hanno riacceso i riflettori anche a Scafati, su quel Polo Scolastico già ampiamente “attenzionato” dalla DDA salernitana nell’ambito dell’inchiesta “Sarastra” che ha comportato il terremoto politico giudiziario scafatese. Sarebbe questo il motivo per cui sono stati perquisiti gli uffici della famiglia Vaiano, titolare della Tyche, l’impresa appaltatrice del mai nato complesso scolastico, che al suo interno doveva ospitare anche il nuovo palazzetto dello sport. Sullo sfondo anche le dichiarazioni dell’ex Rup e dirigente Piu Europa Maria Gabriella Camera. Il Pm titolare delle indagini, Vincenzo Montemurro, vorrebbe capire se il “sistema La Regina” sia risultato in qualche modo utile al “sistema Scafati”, o anche poter escludere qualsiasi relazione tra essi.

COME NASCE IL POLO SCOLASTICO E LO SCONTRO SUI PROGETTI

1-inaugurazione polo scolasticoLa gara per la progettazione dell’opera da realizzarsi nell’area che fu della ex Del Gaizo viene espletata nel 2010. Responsabile del Procedimento è l’architetto Camera. Importo a base di appalto: Premio prima fase (progetto preliminare) 1° classificato Euro 70 mila. Importo a base d’offerta per la seconda fase (progetto definitivo) pari ad Euro 200 mila comprensivo di rimborso spese, oltre Iva ed oneri. Partecipano tre operatori, due sono esclusi, a vincere è una Ati tra lo studio Maiorino di Cava dei Tirreni, Archicons srl e G.M.N.  Engineering srl. Importo di aggiudicazione: Premio 1° classificato euro 70 mila.  Importo di aggiudicazione seconda   fase (progetto definitivo) euro 141 mila comprensivo di rimborso spese, oltre Iva. I tempi di realizzazione sono decisamente vantaggiosi: 10 giorni per il progetto preliminare e altri 10 per il definitivo. La gara di appalto viene chiusa nel maggio 2013 e la prima pietra è posata nel luglio 2014. A realizzare l’asilo nido, scuola materna, scuola media e nuovo palazzetto dello sport sarà la scafatese Tyché soc.coop arl con un ribasso del 10% pari a 6,7 milioni di euro circa. Poi c’è uno stop dei lavori: lo Studio Cavallaro e Mortoro non valida il progetto esecutivo realizzato dalla Tyche in quanto presenta discordanze con il progetto definitivo vincitore della gara. Ne nascerà un tira e molla tra progettisti e appaltatore, tanto che l’amministrazione chiederà anche all’avvocato Lorenzo Lentini un parere sulla possibilità di escludere la Tyche e passare all’impresa seconda classificata. A diversificare i due progetti sono il tipo di fondazioni previste. Il tutto si risolve però dopo qualche mese, grazie alla concessione di una variante in corso d’opera secondo i limiti di legge. Siamo a fine 2014, i lavori partono ma si arrestano in prossimità del raggiungimento del I° Sal, che l’impresa incasserà, di circa 750 mila euro. Dallo scavo emergono materiali di risulta di precedenti strutture insistenti nell’area. Nuovo contenzioso tra la Tyche e il Comune su chi deve sostenere le spese per la rimozione del materiale. Non si capisce chi, in fase preliminare, doveva accertarsi di ciò che c’era sotto. La Tyche dei Vaiano chiede una rimodulazione del quadro economico, respinta dal Comune. Si finirà in tribunale, dopo che l’impresa appaltatrice abbandonerà il cantiere. Finisce così il “travaglio” di ciò che si rivelerà alla fine non un “parto”, ma solo un brutto “aborto”.

I COSTI E LO STATO DI FATTO

1-cantiere polo scolasticoDoveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione Aliberti, la “punta di diamante” dell’intera programmazione di opere ed interventi promossa dal Più Europa. La realizzazione del Polo Scolastico in via Oberdan è anche l’opera più costosa e più imponente, e forse, più importante. Tutto fermo, tutto sospeso, tutto in mano alla Magistratura. Il solo contenzioso con la Tyche costerà, almeno fino ad oggi, 40 mila euro di sole spese legali. A questi vanno aggiunti i 270 mila euro necessari per lo smaltimento dei rifiuti lasciati sul cantiere dall’impresa appaltatrice. Materiali su cui è nato il contenzioso da 700 mila euro. Soldi che il Comune di Scafati intende ovviamente far pagare alla Tyche, che ha abbandonato il cantiere allo primo stato di avanzamento lavori, dopo l’incasso di circa 750 mila euro. Rifiuti emersi dallo scavo che nessuno aveva preventivato esistere, nonostante i sondaggi fatti sia dal progettista che dall’esecutore. Dopo l’abbandono del cantiere, l’area fu sequestrata ad aprile 2014 dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno. Secondo il Noe i rifiuti risultavano illecitamente stoccati in assenza della prescritta iscrizione/autorizzazione, in violazione della normativa ambientale, rifiuti tra l’altro completamente esposti agli agenti atmosferici, direttamente su nudo terreno e senza sistema di raccolta e/o regimentazione delle acque meteoriche e di dilavamento. Il legale rappresentante della società esecutrice dei lavori fu deferito in stato di libertà ai magistrati della sezione reati ambientali della Procura di Nocera Inferiore. A bonificare l’area la ditta Amoroso di Baronissi tramite procedura negoziata. Dove c’era l’asilo nido, i campi da tennis e lo storico palazzetto dello sport, oggi resta, in pieno centro, un’area abbandonata di circa 15.000 mq.