Scafati. Avrebbe adescato ad aprile all’interno della villa comunale di Scafati una ragazzina di 12 anni mentre giocava con altre amichette. Muore l’anziano a cui veniva contestato le molestie alla minorenne inferiore di 14enne mentre la ragazzina era nel parco. Inchiesta finita per sopraggiunto decesso dell’indagato. La 12enne era stata ascoltata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno, Gerardina Romaniello, durante un incidente probatorio avvenuto in una località protetta. E mentre si attendeva l’esito dell’esame è arrivata la notizia (prima dell’autunno) della morte dell’anziano. Il pm Giuseppe Cacciapuoti della Procura di Salerno insieme ai carabinieri della tenenza di via Oberdan aveva ricostruito che, nell’aprile scorso, l’ultra ottantenne aveva tentato di avvicinare una bambina all’interno della villa comunale di Scafati. La piccola era intenta a giocare con altri bambini, nel parco giochi interno alla villa comunale quando sarebbe stata avvicinata da un uomo. Dopo poco, avrebbe urlato e chiamato i genitori. La madre, accortasi della situazione, aveva reagito inveendo contro l’uomo, costringendolo a fuggire rapidamente. Testimoni avevano riferito che l’anziano aveva invitato la bambina a salire sulla sua auto. Il presunto pedofilo a questo punto era andato via a passo spedito verso la sua macchina per scappare e sfuggire così alle ira dei genitori che nel frattempo erano accorsi per dare manforte alla donna che inveiva contro quell’uomo. Qualcuno presente sul posto aveva allertato i carabinieri della locale tenenza che erano giunti nei pressi della Villa Comunale acquisendo testimonianze e immagini delle telecamere di videosorveglianza. La donna aveva denunciato la vicenda parlando proprio di una una persona che, dopo averla molestata, avrebbe addirittura invitato la figlioletta a salire sulla sua auto per accompagnarla a casa non prima però (hanno riferito altri testimoni) di averla toccata e palpeggiata e di ospitarla per qualche ora presso la sua abitazione. Erano state le urla della donna a far desistere l’uomo dalle sue intenzioni e a farlo scappare prima che che la situazione degenerasse. Si sarebbe messo in auto e a tutto gas sarebbe ripartito. Dalla video sorveglianza era stata individuata la macchina e quindi la persona che era alla guida, poi denunciata qualche giorno più tardi. Quindi l’incidente probatorio in estate quando la ragazzina aveva confermato quanto le era accaduto: nell’attesa della decisione del sostituto procuratore Cacciapuoti se procedere con l’inchiesta, l’anziano sarebbe deceduto di morte naturale.