Di Adriano Falanga
Finita nella bufera, la Helios Srl corre ai ripari, cercando di contenere parte dei disagi derivanti dalla sua attività, ai residenti. Due le peculiarità, la puzza che emanano i rifiuti stoccati e i disagi veicolari e ambientali che creano le decine di compattatori che stazionano, in attesa di conferire, fuori l’opificio. Oltre ad ostacolare il flusso veicolare occupando una carreggiata, i compattatori pieni di rifiuti provenienti da ogni dove spesso sono soggetti anche a pericolose perdite di percolato dai cassoni. Meno di un mese la Polizia Municipale fu costretta a multare e sequestrare un mezzo. “La società Helios Srl ha fondato la sua attività sul presupposto principe del rispetto dell’ambiente, ponendolo alla base del proprio codice etico – si legge in una nota stampa della società – Gli episodi con impatto negativo sull’ambiente sono stati descritti dalla stampa con una forte strumentalizzazione politica e le oggettive situazioni di emergenza con i consequenziali disagi, slegati dalla volontà aziendale. L’esperienza recente ha indotto il management aziendale ad avviare un’attività di monitoraggio e controllo, per evitare che, in futuro, fenomeni esterni possano arrecare nuovamente disagi all’ambiente circostante l’impianto”. La Helios prende le distanze da quanto accade fuori dai cancelli su mezzi compattatori non di sua responsabilità quindi, ma decide comunque di intervenire, secondo un principio di etica aziendale. “L’azienda sta “contrattualizzando” il proprio impegno ambientale e tutti gli operatori economici che vorranno instaurare rapporti con Helios Srl, dovranno condividere ed attuare tale principio che è, per la scrivente società, un impegno etico e morale, al di là di ogni obbligo giuridico”. Tradotto, significa che chi vorrà collaborare con l’azienda dovrà sottoscrivere un codice di condotta etico, che tenga in piena considerazione il rispetto dell’ambiente. In poche parole, i compattatori dovranno essere certamente in regola con gli obblighi di legge, efficienti ed efficaci. Presto anche un numero verde per le segnalazioni. “In quest’ottica di rispetto dell’ambiente, la Helios Srl, nei prossimi giorni diffonderà un numero telefonico, possibilmente un numero verde, destinato alla sovradescritta attività di monitoraggio e controllo”. L’azienda però non chiarisce il motivo principale che ha comportato la protesta dei residenti: l’insopportabile puzza. L’odore tipico dei rifiuti, stoccato in grosse quantità e all’aperto, rende infatti l’aria irrespirabile. E questo, secondo le autorizzazioni regionali rilasciate per questo tipo di attività, non dovrebbe accadere. Si attendono quindi risposte anche su questo.