Di Adriano Falanga
Sarà il Prefetto Vittorio Saladino, calabrese classe 1951, a reggere il Comune di Scafati in qualità di commissario prefettizio. In attesa del decreto di scioglimento del consesso civico da parte del Presidente della Repubblica, il prefetto Saladino provvederà alla provvisoria amministrazione dell’ente, sospeso a seguito delle dimissioni rassegnate da Pasquale Aliberti, colpito da una richiesta di arresto per voto di scambio politico mafioso, emessa dalla Procura Antimafia di Salerno. Coniugato, con due figli, Saladino è entrato nell’Amministrazione Civile dell’Interno nel 1978 ed è stato nominato Prefetto nel 2005. Nell’anno successivo ha svolto da prefetto le funzioni di Presidente della Commissione Straordinaria presso il Comune di Boscoreale (NA), sciolto per infiltrazione della criminalità organizzata. Nel 2007 ha esercitato le funzioni di Prefetto di Agrigento. Dal 2008 al 2012 è stato Prefetto di RIMINI; dal 2012 al 2013 Prefetto di TERNI. Ha svolto già la funzione di commissario prefettizio, anche straordinario, in molti altri comuni italiani, tra cui Pizzo, Cirò, Davoli, San Calogero, Staletti, Mileto, Zambrone, Briatico, Parghelia, Petronà, Savelli. Un funzionario di navigata esperienza Saladino, probabilmente la sua nomina è in prospettiva dello scioglimento per infiltrazione mafiosa, così come richiesto dalla commissione d’accesso presente a Palazzo Mayer dal marzo al settembre 2016. Si attende adesso di conoscere i nomi dei collaboratori di cui il neo commissario vorrà circondarsi, e le prime sue decisioni in merito ai cda delle partecipate pubbliche nominati dall’ex primo cittadino, ancora in carica. Nel 2015, l’ex Prefetto finì indagato dalla Procura di Rimini assieme ad un dirigente della prefettura e un ex comandante della polizia municipale della provincia per abuso d’ufficio per multe annullate senza motivo. Quindici le multe contestate dalla Procura della Repubblica relative a verbali annullati senza aver specificato il motivo a parenti, amici o addirittura a se stessi. All’ex prefetto fu contestato l’annullo di una sola multa. Una posizione poi chiarita dall’interessato: la multa fu presa durante un’uscita di servizio, cioè per l’acquisto di un quadro da regalare in un’occasione ufficiale.
COSA LO ASPETTA
Vittorio Saladino è partito già ieri pomeriggio da Terni, e dovrebbe arrivare a Scafati oggi stesso. Traghettarà Palazzo Mayer fino alla prossima tornata elettorale utile, vale a dire in primavera. Ma lo spettro dello scioglimento per infiltrazioni mafiose aleggia con insistenza, ed è quasi una certezza. Questo significa che Saladino potrebbe essere sostituito oppure, considerato l’alto profilo governativo, restare come commissario straordinario per un periodo che può arrivare fino ai due anni. Sulla sua scrivania troverà non solo l’ordinaria amministrazione, ma temi caldi lasciati in sospeso dall’ex amministrazione. Bisognerà sottoscrivere l’accordo di programma in Regione Campania per i circa 10,5 milioni di euro di fondi europei, derivati dai cosiddetti retrospettivi. Tra gli ultimi atti prodotti dalla giunta, una delibera che indica nel Polo Scolastico il progetto da rifinanziare. Una scelta che però il commissario non è tenuto a rispettare, ricoprendo lui gli stessi poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale. C’è poi da portare avanti la questione, delicatissima, legata alla Helios. La volontà politica della precedente amministrazione era quella di verificare fino in fondo il pieno rispetto delle norme in materia di tutela della salute pubblica. La Helios, che lavora rifiuti speciali e non in via Ferraris, ad oggi è risultata lacunosa in alcune prescrizioni, tanto da essere commissariata dalla Procura di Nocera Inferiore. Inoltre, alla stessa sono state revocate alcuni autorizzazioni comunali di tipo ambientale e urbanistico. C’è da completare la rete fognaria, i cui lavori sono partiti a rilento e al momento sembrano essersi fossilizzati. Bisognerà portare a termine gli affidamenti per la manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione, oltre a capire come uscire dall’impasse in cui versano i Pip, il Puc, e la riqualificazione dell’area ex Copmes. Una città finita nella morsa della microcriminalità, rapine e furti sono oramai all’ordine del giorno. La popolazione avverte un profondo senso di insicurezza, causa anche dell’insufficiente dotazione di uomini e mezzi alle forze dell’ordine. Occorre nominare il nuovo comandante della Polizia municipale, senza dimenticare il precario stato delle casse comunali dell’ente, finito in pre dissesto. Insomma, una situazione non certamente facile, che richiede decisioni più importanti di una ordinaria amministrazione.