Di Adriano Falanga
Palazzo Mayer contro il Consorzio di Bonifica, motivo del contenzioso 30 mila euro circa di cartelle esattoriali dal 2009 al 2015 inevase. Sarà un giudice a pronunciarsi sulla vertenza nata tra i due enti. L’amministrazione comunale contesta gli avvisi di pagamento emessi dal Consorzio, a suo dire “inadempiente”. A spiegare la vicenda è l’avvocato Germana Pagano, che difende il Comune nel giudizio promosso. “Ciò che mettiamo in discussione è la debenza dei tributi consortili da parte dell’Ente. Riteniamo che l’imposizione sia illegittima in quanto viola l’art. 860 c.c. nonché l’art. 10 del R.D. n. 215 del 13.02.1933 e succ. modifiche, i quali prevedono sì un obbligo di pagare detti tributi, ma solo a carico dei proprietari di immobili che traggano vantaggio dalla bonifica”. In parole semplici: “riteniamo che non sia sufficiente, affinché possa essere ritenuta legittima la richiesta di contribuzione, che il consorziato sia proprietario di un immobile o di un terreno rientrante nel perimetro di contribuenza, ma è indispensabile che i beni di quest’ultimo ricevano un vantaggio ed un incremento di valore direttamente proporzionali alle opere di bonifica ed alla loro manutenzione”.
E qui entrano in gioco le pessime condizioni dei canali del Sarno, concausa degli allagamenti. “Problematiche che, almeno in parte, sono ricollegabili all’assenza del Consorzio sul nostro territorio, almeno limitatamente agli interventi di spettanza di detto ultimo ente”. E’ infatti il Consorzio a curare la manutenzione dei canali. Secondo il legale di Palazzo Mayer tocca al Consorzio: “l’onere di dimostrare la sussistenza dei benefici che legittimerebbero la pretesa creditoria”. Il ricorso costerà alle casse comunali poco meno di 1800 euro, tutto compreso.