Di Adriano Falanga
Rimpasto di Giunta atto quarto. Stasera nuova riunione di maggioranza. La speranza è di trovare finalmente una sintesi su quanto chiesto dal primo cittadino. Dall’azzeramento totale si è arrivati alla sola rimodulazione delle deleghe. Una distribuzione a manica larga delle deleghe degli assessori, ma non per ridimensionare qualcuno (secondo gli ottimisti) bensì per responsabilizzare anche i consiglieri comunali. Ogni componente della giunta avrà salvo il posto, ma si vedrà costretto a cedere qualche delega. Unica novità dovrebbe essere la staffetta Teresa Formisano/Antonio Pignataro. Unica sostituzione possibile, e quasi indolore. Si potrebbe dire scontata, e a voler pensare male, si potrebbe anche dire “tutto qui? E c’era bisogno di aspettare un mese?”. Purtroppo si, quando in gioco vi sono gli equilibri di maggioranza. Un lungo braccio di ferro che ha visto soccombere la volontà di Pasquale Aliberti. Il sindaco, dopo la decadenza, aveva ufficialmente aperto la crisi ammettendo di non avere più una maggioranza. Chiedeva allora una mozione di sfiducia nei suoi riguardi, chiedeva la testa di Pasquale Coppola, chiedeva agli assessori di rimettersi in discussione. Nulla di tutto questo è avvenuto, la linea passata è stata quella dell’equilibrio, la maggioranza ha preferito non stravolgere nulla. Certo, c’è Mimmo Casciello da accontentare. Il consigliere eletto nelle fila dell’Udc ha rivendicato un assessorato di rappresentanza, lui continua a insistere di non poter entrare in giunta in prima persona perché sulla città incombe il “pericolo” Giacinto Grandito, e allora aveva chiesto di poter indicare un nome esterno.
Proposta bocciata su larga scala. Non si accettano assessori esterni non eletti, la replica dei suoi colleghi. “Volevo ricordare che all’inizio del sindacato di Aliberti, in quota UDC era entrato un assessore esterno (Pietro Paolo Elefante, ndr). Quindi vorrei sapere, se l’indecenza è rappresentata dalla quota rosa e dal fatto che sia un non eletto (Come Elefante) o dai due piccioni con una fava?” si chiedeva Casciello. Altri tempi però, Elefante fu assessore a tempo in virtù dell’accordo elettorale siglato da tra Pasquale Aliberti-Mara Carfagna e Luigi Cobellis, coordinatore del partito centrista. Dopodichè lo stesso Casciello è prima passato al Pdl con Coppola e Vitiello, salvo poi rientrare nell’Udc. Indiscrezioni sembrano portarlo verso un importante incarico, o meglio, resta si consigliere, ma con una delega importante da seguire. Un palliativo che non è certo Casciello possa accettare. Una delega da consigliere significa fare il lavoro di un assessore a costo zero, e senza potere gestionale. Da Statuto infatti le deleghe dei consiglieri comunali restano in capo al sindaco, unico ad avere potere di firma. Il delegato è in realtà un “portavoce”, ben altra cosa dall’assessorato. Sarà di nuovo assente alla riunione di questa sera Pasquale Aliberti, ufficialmente fuori città. A presenziare il vertice il vice sindaco Giancarlo Fele, che pure attende un chiarimento mai avvenuto. Nessuna mozione di sfiducia, nessuna sfiducia a Coppola. Insomma, cambiare tutto per cambiare niente, salvo eventuali colpi di scena del primo cittadino.