Di Adriano Falanga
Riqualificazione industriale dell’area Ex Copmes, si naviga nell’incertezza. La Bnl non solo ha ridimensionato l’importo del mutuo, scendendo a poco più di 5 milioni sui 10 inizialmente promessi, ma ad oggi non ha ancora sbloccato le ultime somme, bloccando di fatto la consegna dei primi capannoni realizzati. L’istituto di credito sembra voler prendere tempo e la consegna dei primi lotti è già in forte ritardo. Tutto lascia pensare ad una nuova concessione economica da parte del comune alla sua società di trasformazione urbana Scafati Sviluppo. Intanto, una nuova commissione Garanzia era stata convocata da Marco Cucurachi per ieri sera, ma i vertici della Stu hanno declinato l’invito. “La STU Scafati Sviluppo s.p.a ha comunicato l’indisponibilità a presenziare, da parte dei suoi rappresentanti, a causa del breve lasso di tempo intercorso tra la convocazione e la data della seduta della Commissione – spiega Cucurachi, consigliere del Pd – Premesso che la convocazione è stata effettuata nei termini e nelle forme previsti dal Regolamento, penso che dovrebbe prevalere il senso di responsabilità di venire a riferire in Commissione sullo stato dell’arte dei lavori, sulla mancata erogazione del mutuo da parte della BNL e sul ritardo nella consegna dei capannoni. In caso contrario si alimenta la confusione e cresce l’incertezza sulla realizzazione del progetto, in danno degli imprenditori che hanno investito e che attendono da anni risposte concrete” conclude Cucurachi. Un’incertezza che qualcuno addebita all’attuale crisi di maggioranza, che avrebbe spinto la banca a prendere tempo. La questione Ex Copmes arriverà presto in consiglio comunale, molto probabilmente si discuterà l’erogazione di un nuovo prestito, tramite la postergazione, o meglio, la posticipazione del credito del socio (il Comune di Scafati) alla fine, e realizzazione, del progetto.
L’ultimo prestito concesso dal Comune alla sua Stu è stato è stato nel Febbraio del 2015, tramite determina dirigenziale. Centomila euro a fondo perduto che provocò uno scontro istituzionale tra il dirigente Giacomo Cacchione e il Collegio dei Revisori dei Conti. La concessione fu dichiarata illegittima con la seguente motivazione: “atteso che la società presenta perdite d’esercizio da più anni (almeno un triennio) a norma dell’art. 6 comma 19 legge 122/2010 il Comune non poteva effettuare trasferimenti straordinari”. Il prestito concesso da Palazzo Mayer, secondo quanto dichiarò il presidente della Stu Antonio Mariniello, era invece ammesso dall’art. 10 dello statuto il quale recita: “il socio unico all’occorrenza e su richiesta della società deve erogare finanziamenti senza rimborsi”. Soldi che andavano per la gestione ordinaria, e non per il proseguo del progetto di riqualificazione industriale Ex Copmes portato avanti dalla Società partecipata. Alla nota dei Revisori seguì la riposta di Cacchione: “Non solo l’impegno dell’ente a favore della Scafati Sviluppo non è inquadrabile con un intervento straordinario, ma si è anche omesso di considerare il contesto in cui opera la partecipata. Infatti – chiariva il ragioniere capo – la richiesta operata dalla società, accolta dall’ente negli atti di programmazione e controllo, è volta a garantire la normale gestione societaria. La Scafati Sviluppo Spa, infatti, beneficia esclusivamente di risorse provenienti dagli imprenditori acquirenti dei suoli e dal finanziamento accordato dalla Bnl, che sono per natura vincolate alla realizzazione dell’investimento. Il collegio sul punto omette qualsiasi osservazione e verifica dal bilancio, pur avendone contezza”.