Di Adriano Falanga
“La dilazione di pagamento dei tributi a 60 rate è la solita trovata elettorale, le cose non stanno come racconta l’amministrazione comunale”. Giuseppe Sarconio, attivista di Scafati in Movimento, polemizza con la recentissima delibera consiliare che modifica il regolamento generale delle entrate, prevedendo un tetto massimo di 60 rate per chi richiede la dilazione di pagamento dei tributi. L’innalzamento della soglia massimo è stato voluto dall’amministrazione comunale per venire incontro alle tante famiglie disagiate, monoreddito in primis, che negli ultimi tempi si sono visti bloccare il conto corrente non potendo quindi riscuotere la pensione. “In realtà le 60 rate sono previste per debiti oltre i 15 mila euro – spiega Sarconio – cifre non propriamente di pensionati e famiglie, che il più delle volte finiscono per non pagare la Tari, che seppur esosa, non raggiunge simili somme”. Secondo l’attivista pentastellato gran parte delle imposte non pagate dai soggetti privati si aggirano su cifre intorno al migliaio d’euro. “Per i debiti fino a mille euro prima si poteva pagare fino ad un massimo di 12 rate, con la modifica approvata dal consiglio comunale le rate salgono a 18. Per le cifre fino a 5 mila euro invece dal tetto di 20 si è arrivati ad appena 24 rate, insomma, appena 4 rate in più per la maggioranza dei debitori”. Poca cosa secondo Sarconio: “si è fatto tanto clamore, ma in pochi hanno capito quale fosse il vero scopo della manovra: sostenere le imprese e commercianti in difficoltà”. Lo schema infatti è sostanzialmente simile anche per i soggetti giuridici, e in questo caso, per le aziende è più semplice raggiungere debiti per ed oltre 15 mila euro. “Sono questi soggetti infatti i veri beneficiari della manovrina consiliare voluta dalla maggioranza, perché da un tetto di 20 rate oggi possono godere, a seconda del debito, di 36, 48 e 60 rate. Decisamente favorevole, rispetto alle poche rate in aumento previste per le famiglie in difficoltà” conclude Sarconio.