Di Adriano Falanga
Depositato, come preannunciato, il ricorso al Tar contro il decreto di scioglimento. Tre i legali a cui si sono rivolti gli alibertiani, Felice Laudadio, Roberto De Masi e Brigida Marra, che è anche ricorrente. <<Il solo fatto che il nostro legislatore abbia previsto che il Decreto di Scioglimento e con esso, tutti gli atti presupposti, connessi e conseguenziali siano impugnabili, dimostra che questi atti non sempre sono legittimi – spiega Brigida Marra – E ciò, a maggior ragione, se ci troviamo di fronte a degli atti che di cui non abbiamo piena ed integrale conoscenza>>. Firmatari sono gli ex consiglieri di maggioranza e parte della Giunta, i quali si sono anche autotassati per coprire i costi. Ovviamente tra questi non c’è Pasquale Aliberti. << La relazione redatta dalla Commissione di Accesso non è stata allegata al decreto di scioglimento – continua l’alibertiana – gli unici atti resi pubblici, ovvero, la relazione del Ministro e del Prefetto, sono caratterizzati da ripetuti “omissis” che chiaramente impediscono la cognizione dei fatti e delle persone ad essi collegate. Ritengo, pertanto, che il ricorso fosse un atto assolutamente dovuto che, tra l’altro, in un momento difficile, ci ha fatto ancora una volta con coerenza e lealtà essere una squadra>>. A sottoscrivere il mandato gli ex consiglieri: Domenico Casciello, Teresa Formisano, Carmela Berritto, Francesco Vitiello, Alfonso Pisacane, Diego Del Regno, Dalila Borriello e Michele Raviotta. Oltre ai dissidenti, già fuori dalla maggioranza da tempo, manca la firma di Roberto Barchiesi, anch’esso indagato con l’ex primo cittadino.
Per la Giunta presenti Giancarlo Fele, Antonio Fogliame, Nicola Acanfora, Annalisa Pisacane, Diego Chirico, Antonio Pignataro. Come preannunciato, non si è accodato l’ex assessore al Bilancio Raffaele Sicignano. A spingere gli alibertiani al ricorso non solo gli omissis del decreto, ma anche la “tutela del diritto di elettorato”, o meglio un atto dovuto rispetto ai propri elettori, <<che sono la maggioranza degli scafatesi>> conclude la Marra. Seppur non è noto il contenuto dell’esposto, alcuni dettagli li ha pubblicamente scritti l’ex sindaco e riguardano presunte inesattezze e imprecisioni contenute nella relazione del Prefetto Salvatore Malfi. Tra queste i rapporti con le imprese di pompe funebri legate ai clan.
BRIGIDA MARRA: “CHI PENSA CHE SIAMO MORTI SBAGLIA”
<<Scafati è una città che io amo e alla quale credo di aver dimostrato in questi tre anni di tenere tanto. Se qualcuno pensa che siamo per così dire “morti” si sbaglia, siamo vivi e convinti di dover continuare a fare ancora molto per questa città>>. Brigida Marra non smentisce la sua fama di “pasionaria” alibertiana. << Non so se deciderò di ricandidarmi ma certamente darò tutto il mio contributo per non lasciare la città nelle mani di chi prima dell’amministrazione Aliberti questa città l’ha prosciugata, lasciando solamente le acque abbondanti del fiume Sarno che ancora adesso esondano quando piove>>. Stoccate verso l’ex opposizione consiliare. <<Mio padre mi ha sempre detto “sii una persona onesta e sarai sempre libera”. A loro altri Aliberti continua a non piacere perché reagisce e questo, non l’avevano previsto. Avrebbero voluto togliergli la parola e lasciare che la gente lo dimenticasse ma questo è impossibile, perché quello che è stato fatto dalla Sua amministrazione che, per carità avrà anche commesso anche qualche errore, è sotto gli occhi della maggioranza dei cittadini che ci ha votato e, che ha fatto sì che Aliberti venisse rieletto Sindaco per la seconda volta>>. Nessun rimpianto per Brigida Marra: << Abbiamo lavorato esclusivamente nell’interesse pubblico e mai per fini personali, la smettessero pertanto, di accusare e facessero piuttosto le persone serie. I veri politici sono quelli capaci di affrontare l’avversario sul campo, su quello che ha o non ha prodotto e non utilizzano mezzi alternativi>>. Infine, un giudizio sull’operato della commissione straordinaria: <<Non ho avuto il piacere ancora di conoscerli, devo dire, pur avendo fatto una richiesta a mezzo pec da oltre un mese al fine di informare gli stessi circa i giudizi pendenti relativamente al nostro ospedale che, come molti sanno, mi ha vista sempre impegnata come ex consigliere delegata alla sanità – svela l’alibertiana – Comprendo anche il fatto che non ci conoscono e che, probabilmente potrebbero nutrire dei pregiudizi. In fondo sono anche loro esseri umani e come tutti possono commettere degli errori, ma, diciamo che mi farebbe piacere che non fosse così>>