Di Adriano Falanga
“Prima ero presidente e per rispetto del mio ruolo istituzionale non potevo parlare, ma il mio dissenso l’ho sempre fatto sentire nelle sedi opportune. Oggi parlo solo per amore della verità e se andasse via la segretaria il 2017 inizierebbe nel migliore dei modi per questa città”. Che fosse una persona molto impulsiva Pasquale Coppola lo aveva dimostrato già da presidente del consiglio comunale, quando, con estrema facilità, cadeva nel “tranello” che “l’amato nemico” Pasquale Aliberti gli tendeva. Oggi però Coppola non è più a capo dell’Assise, come non è più neanche consigliere comunale e quindi la separazione politica dagli alibertiani adesso può avviarsi al divorzio vero e proprio. E l’esperienza insegna, non esiste separazione che non comporti danni o liti pendenti. E’ senza freni Pasquale Coppola, e l’arrivo del commissario prefettizio Vittorio Saladino gli offre modo di esternare la sua opinione politica, libera da vincoli istituzionali. “Al commissario Saladino chiedo semplicemente discontinuità, ho accolto positivamente le sue prime azioni sono felice che finalmente il Comune porterà avanti una vera e concreta politica di tagli. Erano anni che lo avevo proposto. Ma certe posizioni a Palazzo Mayer erano diventate intoccabili”. Rendite di posizione secondo l’ex alibertiano, da almeno due anni suo ferreo oppositore, a braccetto con Mario Santocchio, anch’esso vecchio amore di Aliberti. E quando amanti e mogli si coalizzano, non c’è speranza per i mariti fedigrafi. Alla scadenza dei sessanta giorni imposti dalla legge, Saladino ha lasciato intendere di poter anche allontanare la segretaria comunale Immacolata Di Saia. Una notizia che Coppola accoglie decisamente a favore, e non fa nulla per nasconderlo. “Sarebbe opportuno poiché la stessa è sottoposta a diverse indagini e sta subendo diversi processi. Diversi comuni dove ha prestato servizio sono stati sciolti per infiltrazioni camorristiche e anche il nostro è a forte rischio”. L’allontanamento della Di Saia era stato chiesto da Coppola, Pasquale Vitiello e altri dissidenti alibertiani come contropartita per il voto a favore di bilancio. Naturalmente, le proposte finirono rispedite al mittente. “Lo chiedevo perché il suo modo di operare non era da segretario dell’ente ma da segretaria particolare dell’ ex Sindaco eppure la pagavamo tutti noi cittadini profumatamente, piu’ di 150 mila euro annui, e siccome non bastavano ha citato l’ente per altri 100 mila euro di rimborso (una causa di lavoro, ndr) Per me erano troppi, per un dipendente che lo si vedeva al Comune solo dopo le 14”. Sarebbe stata questa la causa dei dissapori, neanche mai nascosti, tra il l’ex presidente del consiglio e la segretaria comunale. “Tutto questo ha prodotto ostilità da parte sua nei confronti della figura istituzionale del presidente, fino ad arrivare ad una falsa querela nei miei confronti per aggressione, cosa non vera che è costata l’allontanamento di un dipendente dalla segreteria poiché ha testimoniato il vero cioè che io non l’avevo neppure sfiorata”.
E’ un fiume in piena Coppola, la sua posizione è chiaramente di rottura, e nei giorni scorsi su Facebook non aveva lesinato piccate frecciatine all’indirizzo della coppia Paolino-Aliberti. “Non siete stati capaci di prendere un euro dalla regione per il Pip di Scafati, non siete stati capaci di riaprire l’ospedale e avete ancora il coraggio di fare proclami per meriti che non sono i vostri” con riferimento all’annuncio della ripresa dei lavori della nuova rete fognaria. L’ultimo post è ancora più eloquente: “Quando dicono che gli asini non volano dicono il vero, gli asini familiari diventano consiglieri regionali”. Insomma, esternazioni che hanno il sapore di pre riscaldamento da campagna elettorale, dove Coppola potrebbe essere a capo di una coalizione che si autodefinisce “centrodestra costruttivo”. Ma l’interessato smentisce: “Premesso che non mi auguro il voto nel 2019 perché lo scioglimento sarebbe un’onta che la città non merita, non ho nessuna intenzione di candidarmi – ammette Coppola – questa esperienza mi ha molto provato, non solo politicamente, ma soprattutto umanamente e fisicamente. Farò un passo indietro, ma non a favore di un mio parente o di mia moglie, ma di un giovane preparato, che sia animato da sincero amore per la città”. E questo giovane potrebbe essere Angelo Matrone? “Mai dire mai. Ha dimostrato, contrariamente a quanto si sosteneva all’inizio, di non prestare il fianco all’ex sindaco. Ha tenuto le distanze e oggi avverto una positiva maturità politica”. Con ogni probabilità, Pasquale Coppola gioca al “rialzo”, perché attorno a se ha già una squadra molto ampia con la quale ha avviato un progetto politico alternativo ad Aliberti già dalle elezioni regionali del 2015, quando “sfidò” Monica Paolino candidandosi con l’Ncd e raccogliendo poco meno di 2 mila voti in città.