Di Adriano Falanga
Le grandi incompiute di Scafati, continua il viaggio di Cronache sulle opere lasciate in sospeso dall’amministrazione Aliberti, e finanziate dal Piu Europa. Se un centro sociale (quello di San Pietro) ha visto la luce, è decisamente nel buio totale il centro di Mariconda. La struttura è in fase di bozza, e l’intero cantiere recintato. Nei progetti della vecchia giunta doveva affiancarsi alla riqualificazione del popoloso quartiere di Mariconda, meglio conosciuto come “le palazzine ‘o punticiell”: un esteso agglomerato di case popolari ex Iacp. Il centro sociale va ad affiancare il Polo Scolastico e la pista ciclabile. Un’opera finanziata con i fondi Piu Europa, aggiudicata alla ditta Comi srl di Napoli, per un importo di 675 mila euro iva compresa, saliti a 748 mila dopo una rimodulazione del quadro economico per una perizia di variante in corso d’opera. I lavori sono iniziati il 19 marzo 2015, termine previsto entro il 15 settembre dello stesso anno. Un cammino tortuoso, che ha visto la concessione di diverse proroghe sulla data di consegna dei lavori. Due sospensioni accordate per un totale di 22 giorni, che hanno fatto slittare la data di scadenza del termine contrattuale al giorno 7 ottobre. Una prima volta adducendo al ritardo nel pagamento del primo Sal, una seconda volta in maniera autonoma. Alla concessione della variante in corso d’opera, il Rup architetto Erika Izzo concedeva ulteriori 10 giorni di proroga, portando il termine ultimo al 17 ottobre. Da quel momento e in più riprese la ditta appaltatrice ha chiesto ed ottenuto proroghe, fino ad arrivare al termine definitivo (pena anche la perdita del finanziamento) del 24 dicembre 2015. Nulla da fare, la ditta è inadempiente e nel frattempo riceve anche (28 novembre) una visita dell’ispettorato del lavoro di Salerno, che riscontra diverse violazioni, elevando sanzioni pecuniarie alla ditta. Ogni tentativo di riuscire nel completamento dell’opera risulta vano, fino a che la ex dirigente dell’area Lavori Pubblici, l’architetto Maria Gabriella Camera, sentito il Rup Erika Izzo, non predispone tutti gli atti necessari per la risoluzione contrattuale, per eccessiva e ingiustificabile lentezza della Comi srl. Allo stato di fatto, il cantiere è oggi in evidente stato di abbandono e di pericolo.
Oltre il danno, anche la beffa economica, perché nonostante i lavori erano cofinanziati dalla Regione Campania nell’ambito dei fondi Por Fesr 2007-2013, questa non ha mai erogato somme, costringendo il Comune di Scafati ad anticipare quanto dovuto a copertura dei due Sal: 165 mila euro. La mancata ultimazione dei lavori entro il 2015ha comportato la perdita del finanziamento. Questo significa il mancato rientro dei 165 mila euro anticipati da Palazzo Mayer. Per porre rimedio la giunta comunale ha autorizzato l’ufficio legale di procedere a tutti gli adempimenti necessari nei confronti della ditta appaltatrice Comi srl di Napoli e contestualmente di valutare le azioni da intraprendere nei confronti della Regione Campania. Più volte il cantiere è stato visitato dai ladri, che hanno asportato le barriere di recinzione oltre a materiali edili lasciati sul posto. Tutto attorno rifiuti e degrado. Essendo l’area pericolosa per i numerosi bambini che giocano nei pressi, il comune è dovuto ricorrere a una nuova recinzione per delineare l’area, spendendo oltre 11 mila euro e ad oggi già divelta in più punti. Anche questo progetto si spera possa rientrare nella nuova riprogrammazione dei fondi europei, una decisione però che dovrà prendere il commissario prefettizio Vittorio Saladino o chi verrà dopo di lui qualora si concretizzasse lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. La firma al nuovo accordo di programma in Regione Campania tarda ad arrivare da oltre un anno, stessa attesa anche per il Polo Scolastico.
SCAFATI ARANCIONE: “un’altra ferita aperta per la città”
“Un’altra triste eredità della precedente amministrazione è destinata a rimanere una ferita aperta in città, non solo per il denaro speso, ma soprattutto per l’opportunità mancata di riscatto sociale che una struttura come il Centro Sociale di Mariconda poteva regalare al popoloso quartiere”. Così Francesco Carotenuto, portavoce del laboratorio politico Scafati Arancione. “Non soltanto il danno, ma pure la beffa, come si può leggere dalla determina n.6 del 19/01/2017 in cui si è costretti ad impegnare più di 11.000 euro per l’adeguamento della rete di recinzione del cantiere ormai deserto. Conseguenza questa determinata dalla rescissione del contratto con la ditta che più di due anni fa si aggiudicò i lavori, inadempiente con gli obblighi contrattuali. Una cattedrale nel deserto che oltre ad aver determinato circa 165 mila euro di anticipo da parte dell’ente per il mancato rispetto dell’erogazione dei fondi da parte della Regione Campania – ricorda Carotenuto – adesso mette il comune di Scafati in condizione di dover “difendere” un cantiere vuoto oggetto di atti vandalici e di inciviltà. Una difesa che alla comunità, come si legge dalla determina, è costata ulteriori 11 mila euro per vedere una struttura che ad oggi non sembra potrà mai essere completata. L’unica cosa che possiamo augurarci è che con la nuova programmazione europea si possano completare i lavori e dare opportunità di sviluppo e riscatto ad una zona decisiva della nostra città. Questo auspicio potrà trovare conferma solo attraverso con la capacità e la volontà di chi guiderà il paese nei prossimi mesi.”