Di Adriano Falanga
Ha fatto presto il giro della città la notizia della chiusura del Brick Garden, il giardino esterno del Brick Lane Pub. L’indignazione e la rabbia sono diventate virali sui social network e i quattro proprietari hanno incassato una solidarietà pressoché bipartisan. L’ordinanza è stata firmata dalla responsabile settore commercio Anna Sorrentino e dal sovraordinato alla Sicurezza, il maggiore dei carabinieri Carmine Apicella. Il dispositivo prevede il divieto assoluto di somministrazione alimenti e bevande all’esterno del locale, richiamandosi alla normativa sulla sorvegliabilità dei pubblici esercizi. <<In buona sostanza significa che al Brick non è garantita la pubblica sicurezza perché qualora si dovesse eseguire un arresto ci sarebbe una via di fuga dal portone condominiale – spiega Luca Maranca – In seguito ad un ufficiosa comunicazione di tale “preoccupazione” abbiamo provveduto a chiudere il portone e ripristinare l’ingresso originario>>. Ma non è bastato, perché venerdì pomeriggio la Polizia Locale ai comandi del maggiore Pasquale Cataldo ha notificato l’ordinanza ai quattro soci del locale. Essendo il giardino situato in un’area di pertinenza del locale ma interna ad una corte condominiale, sotto le finestre di diverse abitazioni, non sono mancati gli esposti di chi non è abituato alla movida. <<Non ci sono mai stati incidenti, risse e nemmeno una discussione al Brick. Inoltre in Giardino non abbiamo mai fatto musica per rispetto del vicinato>> aggiunge ancora Luca. Il locale ha aperto nel novembre 2016 in una zona notoriamente “morta”: corso Nazionale. Quattro soci: Luca Maranca, Nello Manfredi, Luigi Cesarano, Marino Maranca, tutti con un’età compresa tra i 18 e i 28 anni. <<A Scafati ci sono molte attività all’aperto, ma forse il Brick è l’unica che ha un valore anche simbolico, politico, in quanto è avvertito dai cittadini come una prima pietra del cambiamento e forse anche per questo hanno voluto ridimensionarci>>. La conferma delle parole di Luca arriva dalle centinaia di post e commenti della rete. <<Con l’ordinanza hanno preferito accontentare il vicino che insistentemente faceva un quotidiano giro di tutti gli uffici comunali e non solo – accusa il giovane socio – Chiamava ogni sera decine di volte i carabinieri, monopolizzando il loro tempo>>. Si sentono isolati dalle Istituzioni i giovani imprenditori. Certo è che Scafati non è certo Cava Dei Tirreni, ma se un cambiamento c’è stato in città come Angri, perché questo non potrebbe arrivare anche da queste parti? Del resto, non sono pochi i genitori che hanno espresso la loro solidarietà perché <<siamo più tranquilli a sapere i nostri figli in città, che altrove>>. Insomma, una movida locale che oltre a rilanciare il territorio potrebbe portare introiti economici non indifferenti nelle casse comunali, creare occupazione e sviluppo con un indotto parallelo ed evitare i “pellegrinaggi del sabato sera” verso città molto più lontane, scongiurando anche l’uso dell’auto. <<Innanzitutto ci vorrebbe una amministrazione comunale eletta con il consenso dei cittadini – la soluzione di Luca – In secondo luogo credo sia necessario che l’Ente metta in condizioni i cittadini e la loro libera iniziativa economica di operare in serenità. Terzo luogo, bisognerebbe creare una Ztl per rianimare centro storico. In questo momento di difficoltà e mancanza di un indirizzo politico, dovrebbe essere maggiormente valorizzato il principio di sussidiarietà orizzontale>>. Contro l’ordinanza sarà presentato ricorso al Tar già nei prossimi giorni.
LA SORVEGLIABILITA’ DEI LOCALI DI SOMMINISTRAZIONE AL PUBBLICO
L’ordinanza che ha vietato ai 4 soci del Brick Lane Pub di servizi del giardino esterno, si richiama alla normativa sulla sorvegliabilità dei locali di somministrazione al pubblico. L’art. 3, comma 1, della legge 25 agosto 1991, n. 287 stabilisce che ai fini del rilascio dell’autorizzazione all’apertura o ampliamento della superficie o al trasferimento di sede degli esercizi della somministrazione al pubblico di alimenti e di bevande “il Sindaco accerta l’adeguata sorvegliabilità dei locali” destinati a pubblico esercizio della somministrazione. Per sorvegliabilità dei locali deve intendersi la possibilità per gli organi di polizia di poter controllare, dall’esterno dei locali, le vie d’accesso o di uscita da essi ed anche il movimento di persone e di cose che viene realizzato all’interno del locale. Allo scopo di evitare che persone ed eventuali attività poco lecite possano essere trasferite dai locali del pubblico esercizio, in altri locali laterali, sottostanti o sovrastanti a quelli del pubblico esercizio e di questo non facenti parte. E’ quindi chiaro che i locali all’interno dell’esercizio non devono essere intercomunicanti con abitazioni o con altri locali destinati a diverse attività. I locali e le aree devono avere caratteristiche costruttive tali da non impedire la sorvegliabilità delle vie di accesso o di uscita; Le porte e gli altri ingressi devono consentire l’accesso diretto dalla strada o da altro luogo pubblico e non possono essere utilizzati per l’accesso di abitazioni private.