Di Adriano Falanga
Azzeramento della giunta e dei consigli di amministrazione delle partecipate e mozione di sfiducia al presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola. Colpo di coda di Pasquale Aliberti nel corso della riunione di maggioranza di lunedi sera. Il primo cittadino ha chiesto alla sua squadra di aprire una nuova fase politico programmatica per la seconda parte del suo secondo mandato sindacale. Un nuovo patto e una nuova programmazione, ma per farlo, bisogna capire chi è davvero disposto ad andare avanti, anche al costo di rimettere le proprie deleghe. Tutto nelle mani del primo cittadino insomma, un azzeramento globale dopo il fallimento della strategia per il terzo mandato, dovuto alle “defezioni” di una buona fetta di maggioranza. In verità, il ritorno alle urne non ha mai appassionato nessuno, tranne il “cerchio magico” dei fedelissimi: Daniela Ugliano, Brigida Marra, Teresa Formisano, Mimmo Casciello, Carmela Berritto. Presenti anche i “NoVoto” Stefano Cirillo, Alfonso Carotenuto, Roberto Barchiesi e Pasquale de Quattro. I quattro hanno mostrato di avere una loro posizione comune, e se tutto deve essere azzerato, allora “sia dimessa anche la segretaria comunale”. Ma, come era prevedibile del resto, Immacolata Di Sala non si tocca: “sarebbe come ammettere di aver sbagliato con lei” ha spiegato il sindaco. A nulla è servito ricordare che la professionista oltre alle inchieste che la vedono coinvolta, ha anche aperto un contenzioso contro Palazzo Mayer. Una causa di lavoro di ben centomila euro, dovuti a titolo di rimborso per le somme non percepite quando ricopriva anche il ruolo di direttore generale dell’ente.
Fermi in questa proposta soprattutto Alfonso Carotenuto e Stefano Cirillo. Senza un loro passo indietro sulla revoca della Di Saia, non ci si riuscirà mai ad avere i numeri per sfiduciare Coppola. Saranno i consiglieri comunali a dare poi indicazioni sulla composizione della giunta, vale a dire, come sempre: “litigate tra voi che alla fine decido io”. Tutto rimandato a dopo la pausa natalizia, a rischiare davvero il posto in giunta, Antonio Fogliame e Diego Chirico, entrambi senza una “sponsorizzazione” consiliare, mentre è certa l’uscita di Antonio Pignataro, unico non eletto. In pole Brigida Marra, qualcuno sussurra anche l’investitura a vicesindaco, che tradotto in politichese, potrebbe equivalere alla nomina ad “erede” politico di Pasquale Aliberti. Una donna candidato sindaco nel 2018. Alte le quotazioni anche per Teresa Formisano, per lei la poltrona dell’ex amico Pasquale Coppola, se dovesse essere sfiduciato. Formisano del resto è l’unico consigliere di maggioranza che dal flop decadenza esce con le ossa rotte. Un esposto alla Procura di Nocera Inferiore e un ricorso al Tar Salerno per la sua convocazione del contestato consiglio comunale del 27 novembre, fatta in deroga al presidente del consiglio in carica, su cui il vice Prefetto Forlenza ha evidenziato “profili di illegittimità”.
Tremano anche le poltrone dello cda dell’istituzione Scafati Solidale. Rischia Luca Celiberti, per le sue posizioni critiche verso il voto anticipato, e il presidente Andrea Granata. Azzeramento e rinomine anche per il Nucleo di Valutazione e Controllo di Gestione. Il tutto dovrebbe concludersi entro la metà di Gennaio. La sfiducia a Coppola è una priorità per Brigida Marra e Teresa Formisano, ma i numeri non ci sono, si è fermi ai nove della fase “dimissioni collettive”. Nessun passaggio di Filippo Quartucci e Michele Raviotta, entrambi oramai in quota Cotucit, in maggioranza. I due resteranno al loro posto, cioè all’opposizione dell’opposizione. Prossimo step il consiglio comunale del 28 dicembre, poi buone vacanze a tutti.