Di Adriano Falanga
“Finita la fase della decadenza, si è passati a quella delle dimissioni collettive, oggi si continua minacciando le proprie dimissioni. Aliberti se non ha più la maggioranza si dimetta, senza se e senza ma. E senza stampelle dell’opposizione”. Inizia così la conferenza stampa di fine anno del Partito Democratico, parlando della crisi di maggioranza aperta il giorno prima dal primo cittadino. Presente l’intero gruppo consiliare: Nicola Pesce, Marco Cucurachi, Michelangelo Ambrunzo e Michele Grimaldi con la segretaria Margherita Rinaldi. “Le dimissioni si danno, non si annunciano” è l’unanime posizione del principale gruppo di opposizione. Si parla di decadenza: “noi crediamo alla buona fede di Aliberti, e che non voleva quindi decadere per aggirare il vincolo del terzo mandato, bensì avesse esigenza di costruire questa tettoia per cui ha aperto il contenzioso – spiega Grimaldi – poi apprendiamo che ha rinunciato. Allora chiediamo, perché? Ci informi il sindaco”. Grimaldi parla del piano sulla sicurezza urbana approvato con voto unanime lunedi sera: “andiamo a colmare un vuoto amministrativo impegnando l’amministrazione a costruire un piano organico sulla sicurezza e vivibilità nel medio e lungo periodo. A noi non interessa chi sarà il prossimo vicesindaco o dell’azzeramento della giunta e degli cda, noi vogliamo parlare della città. Non ci interessano i tentativi del sindaco per ricattare la sua stessa maggioranza e tirare la barca altri 3-4 mesi. La città vuole un governo stabile”.
“Aliberti ha fallito su tutto ciò che ha promesso in questi anni – così Ambrunzo – il Puc è stato bocciato, l’Urban Center mai partito, il Polo Scolastico è fallito su cose che tutti sapevano (il ritrovamento nello scavo dei materiali di risulta dei precedenti opifici esistenti, ndr) e ha fallito pure sulla decadenza. Il sindaco allora faccia chiarezza e ci dica chi è la sua maggioranza”. Non manca una frecciatina a Michele Raviotta, considerato dai democrat il “vicesindaco di fatto”. “Ci spiace per Giancarlo Fele, ma prendiamo atto che il vero vicesindaco è seduto all’opposizione. Eppure – la provocazione – Aliberti ha sempre sostenuto di voler governare solo con la maggioranza promossa dalle urne”. Rivendica due anni e mezzo di politica della proposte, e non di denunce alla Procura “se necessario facciamo anche quelle” il consigliere Marco Cucurachi. “Sulla Ex Copmes, ad esempio, avevamo detto da tempo che non c’era copertura finanziaria, sostenuti anche dal parere del presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Ed oggi il progetto è arenato proprio perché la BNL non ha ancora concesso il mutuo di dieci milioni, per cui ha messo ipoteca sui beni presenti e futuri. Aliberti ha tolto soldi del Più Europa destinati alla riqualificazione dello storico quartiere Vetrai e alla ristrutturazione di Palazzo Mayer (casa comunale, ndr) per farsi bello con la posa dell’asfalto sulle strade. E’ questa la politica del Pd che rivendichiamo – insiste Cucurachi – e rivendichiamo anche di aver bloccato la decadenza. Oggi ci ritroviamo a parlare di minaccia delle dimissioni, ma queste devono essere protocollate, dal momento in cui non c’è più la maggioranza”.
L’ex sindaco Nicola Pesce evidenzia, “da semplice cittadino” dice, il clima difficile che c’è in città. “La bomba a d’Alessandro, i proiettili a Coppola, l’indagine dell’antimafia, le lettere anonime – così l’ex socialista – denotano un clima che neanche negli anni dello scioglimento dell’amministrazione comunale si respirava. Allora mi chiedo, siamo a Scafati o a Casal di Principe?”. Il primo cittadino ha posto ai suoi la sfiducia a Coppola come uno de punti imprescindibili per andare avanti. “Sull’operato istituzionale del presidente del consiglio noi non abbiamo nulla da dire. Il sindaco su Coppola offre un suo giudizio politico, perché questi ha osato ribellarsi alla sua politica delle imposizioni” spiegano dal Pd, che lanciano l’appello finale: “dimissioni subito, senza tatticismi e minacce. Aliberti ha fallito su tutti i fronti”.