Scafati. “Ma quali ricatti e spartenze di incarichi, stiamo lavorando per risolvere problematiche che abbiamo trovato in un Comune gestito negli ultimi anni da chi ha addirittura negato la speranza a questa città”. Replica alle minoranze e a Fratelli d’Italia il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti dopo il forfait di sei consiglieri che martedì hanno costretto il sindaco di ritirare la discussione sul Dupm “Le dichiarazioni di alcuni consiglieri di maggioranza sull’assenza totale di condivisione della linea politica è il chiaro segnale di come il sindaco abbia impostato il suo modo di governare. Speriamo adesso di non assistere a mercati indecenti e tentativi maldestri di mantenere la maggioranza e la fiducia attraverso qualche spartenza o incarichi”, avevano incalzato dai banchi della minoranza. “Spese folli e superflue, città in difficoltà sui grandi temi, incarichi e consulenze ombra, decisioni prese senza consultare la sua maggioranza, accentramento di potere e assenza di risposte istituzionali”, aveva rincarato Fratelli d’Italia. “Se l’assenza nell’ultimo Consiglio di cinque consiglieri comunali della mia maggioranza, è stata determinata, per alcuni, da motivazioni politiche, come può essere ad esempio l’approvazione del Dup, probabilmente non è passato un messaggio importante ovvero quello che rappresenta il documento”, dice Aliberti. Al di là della diversità di vedute, la direzione è la stessa per tutti: “La città, pur essendoci qualche problema di confronto che spero possa risolversi. Anche perché la visione, le esigenze del territorio possono cambiare rispetto alle problematiche che abbiamo trovato in un Comune gestito negli ultimi anni da chi ha addirittura negato la speranza a questa città”, non lo dice apertamente ma appare chiaro il riferimento alle dichiarazioni di Fratelli d’Italia e del suo portavoce Mario Santocchio. “”Scafati viene prima di tutto. Per cui tenevo a rassicurare che le discussioni sulle idee, sulla programmazione e su quanto si ha intenzione di fare per questa città si risolvono con il ragionamento e il confronto, altri mezzi non appartengono a questa maggioranza” , conclude il numero uno di Palazzo Mayer. Mancato rispetto degli impegni elettorali. È stato il nodo dei malumori dei due gruppi consiliari che hanno deciso di assentarsi, decisi a far sentire le proprie necessità politiche. Il primo gruppo, quello formato da Gennaro Avagnano e Assunta Susy Barone, negli scorsi mesi aveva già inviato qualche segnale in tal senso, palesato martedì sera con la consigliera Susy Barone che aveva lamentato poca considerazione finora, partendo dalla lettera morta sulla sua proposta su cui aveva lavorato per istituire un Garante per i Disabili.
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