Scafati. Al via la ricerca del nuovo comandante dei Vigili Urbani - Le Cronache
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Scafati. Al via la ricerca del nuovo comandante dei Vigili Urbani

Di Adriano Falanga

AAA cercasi nuovo comandante della Polizia Municipale. La triade prefettizia, composta da Gerardina Basilicata, Maria De Angelis e Augusto Polito, hanno optato indire selezione pubblica per curriculum e colloquio per la scelta del nuovo comandante dei caschi bianchi. Una poltrona vacante dallo scorso settembre e da allora, per volontà dell’ex sindaco Pasquale Aliberti, occupata dai tre capitani in organico a rotazione di 15 giorni ciascuno. Tra Ferdinando Raiola, Antonio Cavallaro e Pasquale Cataldo (i primi due citati nel decreto di scioglimento) nessuno potrà contendersi il posto, perché requisito di base chiesto dai commissari, è il soggetto esterno. L’ex commissario Vittorio Saladino stava invece optando per un incarico a scavalco, onde ottimizzare i costi di retribuzione. Si vociferava di un incarico a scadenza affidato al comandante in capo del comando del vicino comune di Sant’Antonio Abate. Tra i requisiti il possesso della laurea in Giurisprudenza ed esperienza almeno quinquennale presso i corpi di Polizia locale, o provinciale o Polizia di Stato, Carabinieri o Guardia di Finanza. L’ultimo comandante in carica della sede di via Pietro Melchiade è stato Alfredo D’Ambruoso, che ha lasciato l’incarico dimettendosi pochi mesi prima della meritata pensione. D’Ambruoso non è elemento qualunque, ma è teste importante nel decreto di scioglimento, e già ascoltato come persona informata dei fatti, dalla Procura Antimafia nell’ambito dell’indagine Sarastra. E’ stato proprio D’Ambruoso a dichiarare al pubblico ministero: “Il Tenente (Antonio Cavallaro, ndr) è autonomo nella gestione dell’attività di controllo sul territorio sia per quanto riguarda le autorizzazioni sia per quanto concerne le verifiche relative alle ordinanze di abbattimento per le opere abusive. Non vengo informato con continuità circa le attività in corso di accertamento…Recentemente, ho avuto il sentore che la mia buona fede sia stata spesso utilizzata”. Successivamente, l’ex comandante dichiarerà ancora: “il mio agire nei confronti dell’amministrazione comunale di Scafati, ed in particolare del Sindaco e della (Di Saia, ndr) è sempre stato condizionato dal timore dei collegamenti che quest’ultimi avevano con la criminalità organizzata locale e casalese”.