Scafati. Titolari terrieri senza un indennizzo causato da un procedimento di esproprio per la costruzione dell’impianto di depurazione del canale Conte Sarno a Scafati: dopo anni il caso .torna oggi al centro dell’attenzione con la richiesta di intervento del Tar dopo che nel 2013 i giudici avevano riconosciuto l’occupazione illegittima e aveva stabilito che gli enti coinvolti dovessero risarcire i danni. L’opera, considerata urgente per la sicurezza ambientale e sanitaria del territorio,. fu realizzata occupando diversi terreni di privati che, secondo la legge, avrebbero dovuto ricevere un indennizzo. Quel procedimento, però, non fu mai completato. I terreni furono utilizzati e trasformati nell’ambito dell’opera pubblica, mentre i proprietari rimasero senza alcun risarcimento. Poiché i pagamenti non erano stati effettuati, nel 2016 il tribunale aveva nominato un Commissario ad acta, incaricato di stabilire le somme dovute e vigilare sull’esecuzione della sentenza. Nel 2021 il Commissario aveva fissato gli importi e disposto che fossero corrisposti in parti uguali dai soggetti responsabili. Il Comune di Scafati e il Commissario straordinario hanno saldato la loro quota, ma un altro ente, coinvolto fin dall’inizio, non ha ancora ottemperato agli obblighi, nonostante ripetuti solleciti. Per questo motivo, i privati sono tornati davanti al Tar chiedendo un nuovo intervento. Con l’ordinanza pubblicata il 5 dicembre scorso, il Tribunale ha confermato che tutti i soggetti indicati restano obbligati in solido e ha fissato un termine ultimo di quaranta giorni per il pagamento della somma residua. Se il pagamento non sarà effettuato entro questo periodo, il Tar potrà adottare ulteriori misure per garantire l’esecuzione della sentenza.





