di Erika Noschese
Sono 400 i giovani a rischio, assunti presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona in piena emergenza covid ma per loro ora sembra esserci uno spiraglio. Ieri mattina si è infatti tenuto un presidio di protesta dinanzi la palazzina amministrativa del nosocomio locale: gli operatori sanitari precari dell’azienda hanno chiesto a gran voce la proroga dei contratti in scadenza al 31 marzo e al 30 giugno, e l’avvio dei processi di stabilizzazione per coloro che sono in possesso dei requisiti della Legge Madia e dei 18 mesi al 30/06 per gli assunti durante l’emergenza Covid. “Il Presidio ha dato i suoi primi frutti considerata la delibera pubblicata dall’azienda che avvia la ricognizione del personale in possesso dei 36 mesi al 30 marzo 2022. Ora ci aspettiamo risposte immediate per i precari in scadenza al 31 marzo e a giugno. Questi lavoratori continuano a garantire i servizi presso i reparti e le strutture ospedaliere e sono essenziali per il proseguimento degli stessi – hanno dichiarato i sindacalisti della Rsu Cgil del Ruggi congiuntamente al Segretario Generale Antonio Capezzuto – Privarsi di oltre 400 operatori sanitari significherebbe mettere a rischio la garanzia dei Lea e fare un balzo indietro di anni, tornando ad una condizione di carenza di personale che ha messo in ginocchio la sanità per anni. Ad oggi, anche alla presenza di questi precari, risulta ancora una forte carenza di personale, pertanto non ci spiegheremmo la loro mancata proroga o stabilizzazione”. In attesa di risposte certe, la mobilitazione continuerà nelle prossime settimane per richiamare l’attenzione della Direzione Strategica e delle istituzioni su una vertenza che vede al centro non solo il destino lavorativo di questi professionisti ma dell’intera sanità provinciale. Molti dipendenti lavorano presso l’azienda ospedaliera universitaria da circa 18 mesi, per lo più impegnati presso il laboratorio per analizzare i tamponi. Giorni di sacrificio, turni ordinari e straordinari ma per loro la stabilizzazione sembra lontana. I lavoratori, accompagnati dalle organizzazioni sindacali, chiedono l’assunzione a tempo indeterminato grazie alla Legge Madia per la stabilizzazione. Ora, si attende la decisione della Regione Campania e dell’Asl per la proroga dei contratti sia per il 31 marzo sia per il 30 giugno. I sindacati, tra le altre cose, chiedono di non chiudere i centri vaccinali: “l’emergenza non è finita, le persone non possono abbassare la guardia perchè questo resta un momento delicato per la popolazione. “Sicuramente occorre rimodulare i centri vaccinali ma chiuderli non è la scelta giusta”, ha infatti dichiarato Capezzuto. Proprio nei giorni scorsi è stata annunciata la chiusura del teatro Augusteo dopo oltre un anno di attività, aperto in piena emergenza per i cittadini salernitani.