di Arturo Calabrese
Tra i politici di riferimento per un intero territorio, Simone Valiante è tra le “vittime” della disastrosa gestione di un Partito Democratico sempre più lontano dalla gente e più arroccato nei palazzi. Allontanatosi dal Pd volontariamente, oggi è una voce fortemente critica verso la politica di quel partito sia a livello nazionale che locale, seppur le sue parole si facciano molto più aspre quando si parla di territorio. Valiante ha da sempre combattuto l’unificazione delle Aziende Sanitarie Locali in un’unica realtà provinciale, una scelta che secondo lui il territorio sta pagando a caro prezzo tra gravissimi problemi quali la mancanza di servizi o il collasso degli ospedali, piccoli presidi incapaci di gestire i grandi numeri della popolazione.
La proposta
Nei suoi recenti interventi, il politico sta focalizzando l’attenzione proprio sulla sanità campana. L’idea di Valiante è quella rivalutazione dell’ospedale di Agropoli e della sua trasformazione in centro oncologico, un qualcosa che era stato avviato per poi miseramente arenarsi: «La rete oncologica regionale – spiega – abbisogna anche nel nostro territorio della presa in carico del paziente dalla diagnosi alla cura, ovviamente con la parte chirurgica. La vera svolta sarebbe stata realizzare un polo oncologico ad Agropoli per poi interessare tutto il territorio con una struttura di vera eccellenza – la sua idea – curare solo una parte della malattia, fare protocolli d’intesa anche facendo riferimento ad una istituzione prestigiosa come il Pascale, è uno sforzo assolutamente pregevole ma non garantisce al paziente un percorso di cure integrato e non migliora la condizione di lavoro dei nostri operatori, se non per la opportunità, sicuramente, di confrontarsi attraverso lo strumento della telemedicina. Si continua a precedere per atti amministrativi occasionali senza una programmazione vera dell’offerta sanitaria del sud della Provincia». Il discorso di Valiante si fa poi più ampio: «Si dice spesso che la politica non deve occuparsi di sanità – argomenta – io credo che il problema vero sia quando la buona politica, magari quella competente, non si occupa di sanità. Se lasci fare a pochi universitari capita spesso che le cose si facciano in funzione di pochi, piccoli o grandi centri specialistici. Da tempo – dice Valiante – mi chiedo come mai una parte dei sindacati medici, a differenza delle altre professioni sanitarie e non solo, e lo stesso ordine professionale per la verità, si occupino troppo poco dell’utenza e dell’organizzazione sanitaria. Per costruire una buona sanità anche in Campania – e conclude – credo sia utile che ognuno ritorni a fare la propria parte».
La situazione dell’ospedale di Agropoli
Quella di Simone Valiante è sicuramente una provocazione, ma l’ospedale di Agropoli costituisce ancora una delle emergenze più gravi in provincia di Salerno. Chiuso dal 2013, è stato oggetto di numerose inaugurazioni da parte di tutti i politici del Pd che si sono succeduti in città per le varie campagne elettorali. Franco Alfieri, Adamo Coppola, Vincenzo De Luca, nessuno ha mancato l’appuntamento né con forbici e nastro né con le promesse, tutte ovviamente rimaste nel dimenticatoio. L’Asl aveva anche annunciato la dismissione del servizio dell’ambulanza rianimativa, emergenza poi rientrata dopo le innumerevoli proteste della popolazione. Ancora un volta, cosa che conferma le tesi di Valiante, il Pd si è inginocchiato e ha ringraziato l’Asl per non avere sospeso il servizio.