Sanguineti secondo Sanguineti
mi chiedono del maior essendo io il minor
come studioso oppure come figlio
dieci anni dalla morte di mio padre
che posso Edipo dire se non questo
che della morte sono responsabile?
come fibroma asciutto e magra tenia
son figlio di mia madre che era λ
e di mio padre ancor disoccupato
in un romanzo di appendice in atto
il giorno in cui nacque il sottoscritto
non era ancor mio padre laureato
così pesto la ghiaia e scuoto l’ombra
e strido e deglutisco avendo atteso
da sempre il gusto della camomilla
mi svolgo i miei esami di coscienza
e sogno è tutto dire è dire tutto
da tardo handicappato frastornato
mentre i tuoi 90 anni ti minacciano
con il sorriso etrusco di mia madre
torno in cucina ancora in via Vespucci
oggi lo stile è non avere stile
sei stato il surrogato di te stesso
58 anni fa sempre di maggio
mia madre e io facemmo una lista
inclusa in purgatorio de l’Inferno
e infine rispondesti in questo modo
oh (disse): se scrivi una poesia per me; oh (disse): se scrivi,
devi metterci che ti aspettavo a Gap, che piangevo, che piangevo tanto;
se davvero scrivi per me (disse): oh devi metterci che anche il mio fratello
Alessandro piangeva, che ti aspettava, che piangeva tanto: e che io ho dormito,
quella notte, in albergo;
devi scrivere (disse): oh devi scrivere che a Pompei
sono tutti morti;
che i fascisti sono cattivi;
che i numeri non finiscono mai…
Federico Sanguineti