
Si sarebbe occupato di riciclare proventi illeciti versati da cittadini extracomunitari, che pagavano per ottenere permessi di soggiorno. Per questo motivo è finito in manette il commercialista di Poggiomarino Nicola Salvati tesoriere Pd. Di fatti, nell’inchiesta della procura di Salerno che contesta a decine di indagati le accuse di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso in atto pubblico e autoriciclaggio è stato arrestato e messo ai domiciliari anche il tesoriere regionale della Campania del Pd. Il partito, rende noto Antonio Misiani, commissario del Partito democratico in Campania, lo ha sospeso. “In relazione all’inchiesta condotta dalla Procura distrettuale di Salerno che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 31 persone, il Pd Campania comunica – scrive Misiani in una nota – che il dott. Nicola Salvati, coinvolto nell’inchiesta in relazione alla sua attività professionale, ai sensi dello Statuto e del Codice etico del Pd e facendo salvo il principio di presunzione di innocenza, è stato cautelativamente sospeso dall’anagrafe degli iscritti del Pd e sollevato dal suo incarico di tesoriere del Pd Campania”. Chi è. Nicola Salvati, classe 1986, di Poggiomarino, Comune di cui è stato anche vicesindaco, è un commercialista. Per lui l’accusa è di aver emesso “false fatture in favore di aziende compiacenti – si legge negli atti di indagine – così contribuendo a nascondere in maniera efficace il riciclaggio del denaro ottenuto illegalmente dall’attività di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. In sintesi, secondo l’accusa l’esponente dem campano si occupava di riciclare i proventi illeciti raccolti dai cittadini stranieri, spesso a fronte dell’emissione di false fatture di copertura. Le reazioni. “Dopo le vicende giudiziarie di Oddati, Alfieri, Cascone, Zannini arriva anche l’arresto del Tesoriere Regionale del Pd. Ormai nel Partito Democratico campano sono più le vicende giudiziarie che gli iscritti. La Schlein tace, Misiani si forza di sospendere e sta rimanendo Commissario di sé stesso. È evidente che esiste una questione morale che è un dato politico al netto di sviluppi processuali verso i quali rimaniamo garantisti. La Schlein che invoca sempre le dimissioni degli avversari farebbe bene a dare subito un colpo di spugna nel suo partito campano completamente avvizzito da tanti anni di deluchismo sfrenato in cui il potere è stato l’unico credo”. Lo dichiara il Senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, Commissario Regionale del Partito in Campania. Intanto, dal nazionale nessun riferimento a quanto accaduto: il Partito Democratico, ancora una volta, sceglie la via del silenzio provando a mettere a tacere lo scandalo tutto campano.