Salerno, verde mai irrigato nella villa comunale - Le Cronache Salerno
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Salerno, verde mai irrigato nella villa comunale

Salerno, verde mai irrigato nella villa comunale

Ha destato qualche sorpresa la risposta del Primo Cittadino alle osservazioni del Codacons sul degrado della Città. E, ci sono state anche espressioni di disappunto. Basta leggere i commenti sui siti web. Egli ha detto, in sostanza, di non vedere “in tutta onestà, tutto questo degrado”, e che la distruzione del verde in molte zone è da attribuire alla mancanza di piogge per oltre 4 mesi. Ha, poi, aggiunto: “non è immaginabile innaffiare tutto”. Può essere. Ma, almeno si poteva fare alla Villa Comunale o ai giardini in prossimità degli arrivi dei crocieristi, giusto per salvare la dignità di tutti. Amministratori compresi. In ogni caso, se ha meravigliato la dichiarazione sull’intensità del degrado, che ciascuno valuta in funzione della sua personale sensibilità, l’osservazione sull’impossibilità di innaffiare tutto ha stupido davvero. Perché, a questo, avrebbero dovuto provvedere gli impianti automatici di irrigazione che costituiscono una dotazione tecnica ordinaria per i giardini, almeno per quelli riqualificati come, solo a titolo di esempio, il Parco del Mercatello, Piazza Alario, le aiuole del Trincerone Est e della Lungoirno. Con una decina di metri di tubo in polietilene, qualche raccordo, alcuni spruzzini e una centralina di comando di poche centinaia di euro, essi consentono proprio di fornire l’acqua giornaliera all’ora prevista e nella quantità sufficiente alla sopravvivenza di prati, siepi e fiori. Cioè, costa niente garantire l’acqua in automatico, né ci vuole un dipendente che vada ad accendere e spegnere. Tanto è vero che, proprio nelle scorse settimane, lo stesso Primo Cittadino ha vantato la qualità del recupero del Parco del Mercatello e ha messo in risalto la presenza di un pozzo dal quale si attinge l’acqua per l’irrigazione. Quindi, lì, non si paga l’acqua e si è innaffiato mentre, dove ci sono gli impianti collegati alla rete idrica, non è stato fatto per un periodo certamente lungo. In merito, non è sostenibile che l’acqua sia mancata solo per qualche giorno, come dichiarato dall’Assessore responsabile con riferimento alla Villa Comunale. Il rampicante rinsecchito sulla recinzione esterna dimostra che, per arrivare a quel livello di arida sterpaglia, di tempo ce n’è voluto assai. Tutto si può dire, ma sarebbe meglio trovare giustificazioni più valide. A questo punto, una domanda è naturale: “perché è mancata l’acqua se c’erano gli impianti”? Una risposta potrebbe venire dalle foto in giro sul web che mostrano molti tubi di irrigazione abbandonati o distrutti. Eppure, con piccoli interventi, si potevano ripristinare. Se non si è provveduto, allora viene il dubbio che la vera origine delle lande desertiche create in Città possa essere individuata nella volontà di non spendere per mancanza di ‘liquido’, non di acqua, ma di soldi. Cioè, la decisione di non innaffiare, come quella ormai consolidata di ‘spegnere’ ogni fontana, potrebbe essere stata assunta semplicemente per risparmiare. Si dovrebbe chiarire. Se, poi, così fosse, allora sarebbe pure giusto spiegare perché la Città è ridotta con ‘le pezze’ per spese in eccesso, portate avanti per anni, e per il relativo, mostruoso, Disavanzo, primo in Italia per quote pro-capite. E, cioè: “a cosa sono serviti quei milioni visto che, salvo errore, non ci possiamo permettere neppure di innaffiare le piante”? Ancora: “quali infrastrutture, quali campi e palazzetti per lo sport, quali strade per agevolare la mobilità, quali bonifiche per rendere vivibile una litoranea da paese equatoriale, quali opere sociali e culturali hanno assorbito i soldi dei cittadini”? In tutto ciò, quello che appare difficile da accettare, è l’attribuzione del degrado all’immaginazione di menti perverse. Perché, a dimostrare la verità, oltre alle foto della Villa Comunale, di Piazza Alario, dei giardini e della aiuole, ci sono le testimonianze di coloro che si sono avventurati nel Centro Storico, lordato di tutto, o quelli che hanno tentato di fare un bagno nel mare dove hanno visto galleggiare topi stecchiti, blatte morte, sporcizia, fanghi e materiale di indubbia origine fognaria. Per queste indecenze, e altro ancora, i report fotografici dei residenti nei vari quartieri gridano vendetta. In realtà, c’è da pensare che, con la sua dichiarazione, il Primo Cittadino abbia voluto ‘sminuire’ le responsabilità di gestione di terzi. Ma, prima, avrebbe fatto bene a riflettere sul fatto che, se per uscire da situazioni difficili si può negare, negare e negare anche l’evidenza, per governare una realtà che ‘parla’ in modo chiaro e preciso sarebbe più giusto assumere una posizione diversa. Un Generale iracheno di Saddam, mentre gli Americani erano alla periferia di Baghdad e, in centro, si sentivano i colpi dei cannoni, invitò i giornalisti in strada per dimostrare che i suoi soldati stavano vincendo. Non fu convincente. Dispiace dirlo: se il Primo Cittadino ritiene di dover tutelare l’Amministrazione contestando le affermazioni di coloro che esprimono il profondo dolore per situazioni oggettive, allora non c’è speranza di poter vivere in una Città migliore. Del resto, è stato il prof. Aniello Salzano, uomo di grande cultura e politico a sostegno della maggioranza, a dire nei giorni scorsi che in Giunta ci sono Assessori inutili e, forse, anche dannosi. Le condizioni di questa Città dovrebbero essere davvero motivo di vergogna per coloro che ne sono responsabili. VERGOGNA, sei volte VERGOGNA. Ali per la Città, Gruppo Civico Futura Salerno, Associazione Civica Salviamo gli Alberi, Gruppo Civico

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