
Olga Chieffi
“Le vele le vele le vele/Che schioccano e frustano al vento/Che gonfia di vane sequele/Le vele le vele le vele!/Che tesson e tesson: lamento/Volubil che l’onda che ammorza/Ne l’onda volubile smorza/Ne l’ultimo schianto crudele/Le vele le vele le vele”. E’ il Dino Campana dei Canti Orfici che ci è balenato dinanzi durante il lungo convegno “Per un mare di legalità”, sulla terrazza del Centenario Circolo Canottieri Irno, ove generazioni di giovani sono stati educati al mare al motto dannunziano di ““Velis remisque, remis ventisque….”. Allo storico pontile biancorosso è attraccata la barca a vela “Mare Nostrum – Dike”, che in principio era l’Oceanis 473 con la quale gli scafisti trafficavano persone. Al momento in cui la Guardia di Finanza, intercettò l’imbarcazione, c’erano più di 100 persone a bordo che venivano stipate in ogni centimetro in un abbasso che poteva trasportare 12 persone. Sulla terrazza dei Canottieri, intanto, l’Archeoclub d’Italia è riuscito ad unire mare, ambiente, conoscenza, tutela e legalità, in un convegno, con diverse voci, un oratorio a difesa della legalità e del mare, a cominciare dal progetto MareNostrum che vede la partecipazione anche della Mare Nostrum Dike, con i ragazzi dell’area penale minorile, i quali dopo un percorso formativo hanno conseguono il brevetto da sub e con il supporto della Marina Militare e di tutti i partners del programma partecipano ad immersioni subacquee per tutelare i fondali marini o sono attivi in azioni concrete di pulizia delle spiagge, ma qualcuno sta riuscendo anche ad inserirsi nel settore del turismo archeologico subacqueo. Oggi, grazie al Dipartimento di Giustizia Minorile, il progetto è esteso a tutto il territorio nazionale. Il messaggio è chiaro, rispettando l’ambiente si rispettano le persone e si rispetta anche se stessi. L’ambiente e tutto ciò che condiziona, purtroppo e spesso in modo irreversibile la nostra vita. Ospiti del Presidente del sodalizio, Giovanni Ricco, Giovanna Pisapia, Presidente del Archeoclub “Il Torrione, ha aperto l’incontro illustrando il messaggio potente della vela, un bene confiscato alla criminalità che diventa strumento di cultura, formazione, speranza. “È il segno tangibile che ciò che è nato nel male può essere trasformato in bene comune, se sostenuto da valori, impegno e collaborazione. Come Archeoclub – e in particolare con la nostra sede “Il Torrione” – lavoriamo per promuovere non solo la tutela del patrimonio culturale, ma anche l’educazione alla cittadinanza attiva, perché crediamo che la cultura, come il mare, sia uno spazio aperto, inclusivo, dove si impara a rispettare, a conoscere, a partecipare”. Quindi, è intervenuto in rappresentanza della Regione Campania, Franco Picarone, sottolineando che l’imbarcazione è un laboratorio galleggiante di cittadinanza attiva, che dimostra come un bene confiscato possa essere restituito alla collettività – e in particolare ai giovani, dove si può parlare di cultura, storia, legalità e del recupero di beni confiscati alla malavita organizzata, con laboratori tematici sul mare e sulla legalità, immergersi nella mostra fotografica dell’Associazione Lello Montone, dedicata alla tutela ambientale. La legalità non è solo un valore da insegnare, ma una pratica da vivere ogni giorno. Da Salerno è salpata una nuova speranza. Quindi, i relatori sono stati tanti, quanto gli argomenti, da Rosario Santanastasio, Presidente nazionale Archeoclub d’Italia, a Raffaella Bonaudo, Soprintendente ABAP Salerno-Avellino, Vincenzo Napoli – Sindaco di Salerno e Presidente della Provincia, il Tenente Colonnello Giuseppe Alise in forza alla scuola sottoufficiali dell’aeronautica, qui in rappresentanza dell’associazione aeronautica e ancora il Col. Antonio Merenda, Comandante del IV Reggimento Carri di Persano, Rosario Battipaglia, Comandante Polizia Municipale di Salerno, che ha discusso sul tema di come la Polizia Municipale possa diventare anche un presidio educativo in chiave turistica e sociale, attraverso accoglienza e sensibilizzazione, il Col. Antonio Corvino, Comandante Compagnia Carabinieri di Salerno, con la Benemerita impegnata da sempre in ambito educativo (non dimentichiamo il terzo capitolo del Pinocchio di Carlo Collodi, attraverso cui un po’ tutti noi abbiamo cominciato a conoscere gli amici Carabinieri, i loro simboli, la tradizione, l’altruismo), oggi con strumenti innovativi e simbolici come questa imbarcazione. E ancora la Marina con il C.V Sirio Faè, comandante della nostra Capitaneria, meta di sbarchi e, quindi, di legalità, ma che ha da vedersela anche con la legge del mare, l’Assessore Claudio Tringali che coniuga esperienza giuridica e amministrativa, nonché esperto velista, ha continuato su questo trinomio che unisce legalità, mare e giovani. Ci sovviene il Salmo 85, in cui si legge che “Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo”. Sono, quindi, intervenuti con le loro proposte educative il Dott. Giovan Francesco Fiore, Giudice dell’Udienza Preliminare, Tribunale per i Minorenni di Salerno, Francesca Esposito, Referente Mare Nostrum Progetti sociali, il Dott. Serafino Di Salvo dell’USSM, Ministero della Giustizia, ancora un’altra importante voce della giustizia, che si occupa di giustizia riparativa sul territorio, la Dott.ssa Roberta Lakelin, Dirigente UEPE Salerno per il Ministero della Giustizia, sino al progetto concreto di accessibilità e inclusione turistica illustrato dall’Avv. Giovanni Carleo, Presidente Fondazione Sinapsi e l’ Arch. Riccardo Paolo Aiello, Presidente Freediving World Italia, che forma apneisti, i quali possono trasformarsi in spazzini del mare. Momento conviviale sfarzoso a fine convegno e ancora un pensiero, da parte nostra, da “Genesi” di Serres “Quanto rumore bisogna fare per imporre silenzio al rumore? E quale furore formidabile mette ordine al furore? Il rumore non può essere un fenomeno, ogni fenomeno si distacca da esso, figura sullo sfondo, come un fuoco nella bruma, come ogni messaggio, ogni grido, ogni appello, ogni segnale, devono staccarsi dal chiasso che occupa il silenzio, per essere percepiti, per essere conosciuti, per essere scambiati”. Buon vento, Mare Nostrum Dike!