Salerno patria degli obiettori di coscienza - Le Cronache
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Salerno patria degli obiettori di coscienza

Salerno patria degli obiettori di coscienza

Erika Noschese

la provincia di salerno patria degli obiettori di coscienza. soprattutto nelle zone a nord della città nessun ginecologo sembra essere intenzionato a praticare l’interruzione di gravidanza. Tutti obiettori di coscienza, ad eccezione di due medici del reparto di ginecologia dell’azienda ospedaliera universitaria ruggi d’aragona. si tratta di Paolo naddeo, direttore del reparto di ostetricia e Ginecologia e del dottor alvino. Così, il ruggi di salerno si ritrova, ogni settimana, a dover praticare decine di interruzioni di gravidanza, a donne provenienti da tutto il salernitano.

Dottor Alvino, lei è uno dei pochi medici che pratica l’interruzione di gravidanza. Tutti obiettori di coscienza. Perchè, secondo lei?

«E’ una storia cronica di scarsa cultura umanistica nel mondo della medicina. e’ un entroterra culturale che ci portiamo dietro da diverso tempo. altro fattore è la carenza di personale: ci sono medici abbastanza anziani e c’è una carenza di nuove forze, disponibilità. e’ la cosa che più incide. Io pratico l’interruzione di gravidanza nell’orario di servizio ma non vi è un servizio per attuare la 194 che dovrebbe prevedere un ambulatorio dedicato, una sala operatoria ed un percorso che non c’è. Viene fatto secondo la nostra buona volontà».

La legge 194, ad oggi, non sembra essere davvero rispettata.

«Non c’è l’organizzazione per la 194. Io sono un medico e in orario tolto al mio lavoro mi dedico a questo servizio in modo arrangiato. Dovrebbe esserci un’organizzazione diversa dall’accoglienza alla gestione, fino al post operatorio. sicuramente, bisognerebbe fare educazione sessuale prima di fare l’interruzione di gravidanza altrimenti si corre il rischio di fare solo abortifici. e’ un problema di tutte le aziende ospedaliere e asl: non c’è la cultura della legge 194 che non viene attuata come dovrebbe essere».

Quante sono all’incirca le donne che hanno deciso di interrompere la loro gravidanza?

«Circa una decina a settimana. non sono poche ma tenga presente che nella nostra zona siamo l’unico ospedale che mette ufficialmente in pratica la legge 194 perchè eboli non lo fa più, Cava non c’è più e altre zone lo stesso. nella zona della provincia di salerno siamo, forse, l’unico ospedale a fare la 194».

Quali sono le ragioni che spingono una donna ad interrompere la gravidanza?

«ragioni economiche, l’incertezza per il futuro, perchè l’organizzazione familiare non palesa prospettive, rapporti che si esauriscono di fronte alla responsabilità perchè spesso le donne incinte vedono il loro partner fuggire e vengono lasciate sole e poi anche una forma di ignoranza verso la contraccezione perchè la norma dovrebbe prevedere anche un ambulatorio per la contraccezione».

Ci sono stati casi di violenza o di “volontà” prettamente dell’uomo?

«Capita si ma molto raramente. Per la maggior parte si tratta di ragioni economiche o scarsa conoscenza della contraccezione. Questa cosa è la più grave: la mancanza di informazione». Una serie di problematiche, dunque, che quasi sembrano imporre ai medici di non poter effettuare interruzioni di gravidanza anche a causa della mancanza di figure professionali quali ad esempio assistenti sociali per i minorenni ed un supporto psicologico per le donne dopo l’interruzione. Ma la domanda vera è: salerno davvero se ne frega della 194? siete tutti, voi medici, obiettori di coscienza? e alla vostra coscienza affidiamo la risposta perchè la donna ha il sacrosanto diritto di decidere del proprio corpo, non fosse altro che per la libertà di scelta di ciascuno di noi.