
“L’esposto in Procura conferma la mancanza di trasparenza e il danno alla collettività”. A dirlo Salerno invisibile, un movimento civico composto da cittadini salernitani che da tempo portano avanti la loro battaglia sull’ex cementificio i cui ultimi sviluppi, dicono, “confermano le nostre più grandi preoccupazioni: l’operazione, già criticata per la sua evidente spinta privatistica, emerge ora come una scelta amministrativa contraria all’interesse pubblico e, potenzialmente, alla legalità stessa – hanno detto – L’esposto presentato in Procura mette nero su bianco quello che già temevamo: la vendita di un’area destinata alla pubblica utilità e individuata come zona di raccolta in caso di eventi catastrofici non poteva essere effettuata senza violare il vincolo imposto all’atto della compravendita. Si tratta di un fatto di estrema gravità, che dimostra ancora una volta come l’amministrazione comunale continui a favorire interessi privati a scapito del bene comune”. Per il movimento civico, infatti, le 180 firme raccolte dai cittadini ”sono la dimostrazione tangibile di un’opposizione che fa fatica ad emergere ma c’è. Non siamo di fronte a una semplice contestazione, ma a una legittima rivendicazione di diritti calpestati da decisioni prese senza alcun confronto democratico con la comunità. Il modello di sviluppo che ci viene imposto è quello di una città sempre più privatizzata, cementificata, dove gli interessi di pochi prevalgono sulle esigenze collettive. Già lo scorso anno avevamo denunciato l’insostenibilità della costruzione di una nuova struttura alberghiera accanto al Grand Hotel, in un contesto di consumo di suolo crescente e senza alcuna visione di riqualificazione urbana orientata al benessere dei cittadini. Oggi, alla luce di questi nuovi elementi, emerge ancora più chiaramente la necessità di fare luce su questa vicenda, individuare le responsabilità e riportare al centro il diritto della cittadinanza a una gestione trasparente e partecipata del territorio”. Da qui la richiesta all’amministrazione di fornire risposte chiare e assuma le proprie responsabilità. Salerno non può più permettersi di essere ostaggio di decisioni prese nell’ombra, che svendono il patrimonio collettivo e ignorano le reali necessità della città.