
“T’aggià accir’r”: questa la frase pronunciate da Guido Petteruti, 32 anni, figlio della ristoratrice Carla D’Acunti pochi minuti dopo il suicidio della mamma. E’ quanto emerge da un video acquisito dalla Procura di Salerno che sta indagando per capire se la frase pronunciata dall’uomo, titolare del ristorante Mediterraneo, fosse rivolta alla mamma o all’ex moglie. Petteruti, secondo quanto emerge dalle prime indagini, avrebbe mostrato episodi di violenza nei confronti dell’ex moglie tanto da essere destinatario di un provvedimento di codice rosso, ragion per cui gli veniva negata la visita dei figli. Petteruti è iscritto nel registro degli indagati per istigazione al suicidio e su alcuni aspetti si stanno concentrando le indagini della Procura di Salerno che intende far luce sull’accaduto. L’avvocato Michele Sarno, che lo difende, parla di “un ragazzo distrutto dal dolore. Non si capacita perché la madre abbia potuto fare un gesto così estremo. L’ho visto ieri ed era sotto shock. Al momento non è stato ancora ufficialmente sentito dai carabinieri. Dalla dinamica sommaria – ha detto all’Ansa il legale – sembrerebbe che, mentre erano in auto, i due abbiano avuto una discussione, Carla sia scesa dalla macchina e, nonostante lui abbia provato a fermarla, si è divincolata e si è lanciata nel vuoto”. Carla e Guido “erano legatissimi. Lui era il suo unico figlio. Avevano un legame molto forte”, afferma l’avvocato, che però sottolinea come i due condividessero una situazione di “amarezza” in seguito alle accuse di maltrattamenti mosse a Guido nei confronti dell’ex compagna: circostanza per cui l’uomo deve indossare il braccialetto elettronico, con divieto di vedere anche le due figlie piccole. “Solo da poco – spiega l’avvocato Sarno – gli sono stati concessi gli incontri, seppur in regime protetto”. Non solo: “anche alla mamma Carla era stata inibita la possibilità di incontrare le nipoti, ma giusto qualche settimana fa il procedimento contro di lei è stato archiviato. Le avevo mostrato il provvedimento e lei era contentissima”. Tornando al movente del suicidio, “mi sembra impossibile – sottolinea il legale – che da un litigio si possa arrivare a decidere di togliersi la vita. Nessun litigio può giustificare una scelta del genere. Da qui a parlare di istigazione al suicidio ce ne vuole”. Intanto, continuano, sui social e non solo, i messaggi di dolore e cordoglio per la fine della donna, molto conosciuta in città. Prima gestiva un negozio di abbigliamento nel centro storico, poi aveva aperto un ristorante noto e apprezzato. “Un’amica speciale, sempre pronta a dare consigli”. “Un’anima bella, sempre sorridente, casinara e travolgente”. “Un raggio di sole, una donna coraggiosa”, così viene ricordata sui social, con parole commoventi e istantanee di vita che la ritraggono felice nel suo ristorante, tra gli amici. Aveva affrontato anche alcuni problemi di salute, ma si era sempre mostrata combattiva ed entusiasta. Fino a quando ha deciso di farla finita, lanciandosi nel vuoto nel quartiere di Sala Abbagnano. Effettuata l’autopsia, disposta dalla procura di Salerno che coordina le indagini dei carabinieri, la salma è stata liberata e i funerali si terranno questa mattina, nella chiesa della Madonna di Fatima alle 9.30.