di Erika Noschese
Le recenti dichiarazioni del presidente della Regione Campania che, ancora una volta, ha evidenziato lo stato di degrado in cui versa la città di Salerno, a insorgere nuovamente sono i consiglieri di minoranza. Tra questi il capogruppo di Forza Italia al Comune, Roberto Celano che attacca nuovamente il sindaco Vincenzo Napoli: «Chissà se il Sindaco inviterà anche De Luca a passeggio per i quartieri per dimostrargli che la città pulita e che anch’egli è un visionario – ha infatti dichiarato il consigliere azzurro – E chissà se avrà il coraggio di ricordargli che, in realtà, la città era in condizioni indecenti di degrado anche negli ultimi anni della sua gestione e se gli ricorderà’ che management, dirigenti ed organizzazione della Salerno Pulita sono il frutto delle “fritture” di famiglia». Il forzista ancora una volta chiede di «cacciare» l’attuale amministrazione comunale rea – a suo dire – di aver abbandonato al degrado la città capoluogo. Polemiche anche dal consigliere Antonio Cammarota, presidente della commissione trasparenza: «Abbiamo denunciato mala gestio per la città sporca. Il Sindaco ha risposto che non è vero. Oggi (ieri per chi legge ndr) De Luca attacca Salerno Pulita sconfessando il suo sindaco. Ma è solo un gioco delle parti. Ergo: la città è sporca per la mala gestio del potere deluchiano». Intanto, proprio in merito a Salerno Pulita il segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Antonio Capezzuto e il segretario provinciale Erasmo Venosi chiedono da tempo impegno ed attenzione per la collettività salernitana con un miglioramento gestionale ed organizzativo del servizio di igiene urbana. «La Salerno Pulita è ormai di fatto il gestore unico del costituito Sad Salerno, per cui riteniamo opportuno e necessario affrontare e risolvere il vero vulnus che caratterizza questa Azienda, ovvero la totale mancanza di una filiera di comando tecnica ed operativa», dichiara il sindacalista che chiede un confronto serio e profondo tra l’amministrazione comunale, Salerno Pulita e le parti sociali al fine di discutere, con spirito costruttivo e collaborativo, dell’intero sistema organizzativo e gestionale. «Non è più possibile che una società composta da 500 dipendenti possa essere gestita e organizzata in alcuni casi ancora come una cooperativa, scaricando le responsabilità sui lavoratori – ha aggiunto Capezzuto – E’ necessario un nuovo piano industriale che dia alla società la possibilità di affrontare la sfida che da tempo gli è stata affidata quale gestore unico del ciclo dei rifiuti a Salerno. Il servizio è e deve restare pubblico». Per la Funzione Pubblica Cgil, infatti, è fondamentale e improrogabile determinare da subito un cambio di passo, a garanzia dei lavoratori, della cittadinanza e del futuro dell’azienda».